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CSP, Carbone chiama a rapporto la politica

CSP, Carbone chiama a rapporto la politica

Lasciateci e lasciatemi lavorare per il bene dell'azienda e della città


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IVITAVECCHIA – Sulla situazione della partecipata, e più strettamente sulle ultime dichiarazioni del vicesindaco Grasso e il capogruppo della Lega Cacciapuoti, si registra l’intervento dell’amministratore delegato di CSP Antonio Carbone, che chiede alla politica di fare presto affinchè CSP possa tornare a vivere.

“Quando ho accettato l’incarico di Amministrare la CSP (diversamente dal passato, per poco più di  1.000 Euro netti al mese, come ho già avuto modo di rappresentare in altre occasioni ), – sottolinea l’avvocato Carbone – l’ho fatto  nella  consapevolezza che avrei avuto un compito difficile da svolgere ed ho accettato con spirito di servizio e responsabilità verso il Sindaco che mi ha nominato, verso la Città di cui sono concittadino e verso i dipendenti di CSP e delle loro famiglie. Il Sindaco mi ha assicurato pieno sostegno e libertà di azione con l’unico obiettivo di sistemare la condizione e conduzione della società partecipata. Ho potuto constatare la discutibile gestione pluriennale, analizzando anche i bilanci degli anni precedenti, sin dalla costituzione della società, con particolare riferimento al bilancio 2018 che ritengo meriti specifiche attenzioni, rispetto al quale inviterò anche l’attuale Organo di Controllo a svolgere le necessarie ed opportune riflessioni. A ciò si aggiunga anche la  carenza di atti di indirizzo da parte dell’Amministrazione Comunale che avrebbe potuto, in tempi più sereni, evitare il perpetrarsi di gravi problematiche, ulteriormente accresciutesi  per la mancata applicazione dello spoil system che avrebbe potuto essere applicato al vecchio CdA sin dal mese di luglio 2019.

Queste mancate scelte hanno portato in sofferenza quasi tutti i  rami aziendali di CSP  sulle cui criticità stiamo lavorando in modo attento e chirurgico con l’ausilio ed il controllo del nuovo Collegio Sindacale e, nonostante tanti se lo augurino, non saranno le incursioni estemporanee a far perdere la lucidità a me e a coloro che mi stanno affiancando in questa prima delicata fase di analisi tecnica, economica e finanziaria. Ai lavoratori in agitazione che sono tutti concittadini, vogliamo far capire che tante sono le opportunità che un’azienda pubblica risanata può concretizzare, ma per farlo occorre davvero voltare pagina e far sì che l’azienda, una volta riorganizzata attraverso processi di responsabilizzazione e razionalizzazione di cui i lavoratori stessi dovranno essere i principali attori , possa bandire concorsi pubblici ispirati alla massima trasparenza e legalità e non più contratti a termine di natura interinale. Nessun amico degli amici è stato oggetto di incarichi da 2 mesi a questa parte, piuttosto riscontro come certi refrain introdotti da esponenti politici appartenenti anche all’attuale maggioranza, mal-celino possibili  interessi di chi vorrebbe che CSP fallisca al fine di consegnare le sorti dei servizi pubblici  in mani private. A costoro ed ai miei concittadini, voglio dire chiaramente che io non voglio che CSP fallisca né che i suoi servizi, almeno quelli più importanti come l’igiene urbana, finiscano nelle mani di cordate imprenditoriali dedite alla privatizzazione della cosa pubblica.

Ringrazio il Sindaco della fiducia che ha riposto in me nominandomi alla guida di questa società con l’unico obiettivo proclamato di rimetterla in equilibrio previa analisi di razionalizzazione. Lo vorrei ricambiare arrivando, e penso  proprio di riuscirci, a definire nel seppur breve tempo concessomi,  rivestendo il mio incarico da poco più di due mesi in una realtà estremamente complessa, un PIANO DI RISANAMENTO, cercando nel contempo di riattivare, con logiche imprenditoriali e qualità dei servizi soddisfacenti, tutte le attività che svolge attualmente CSP, senza disdegnare, laddove necessario, anche ogni valutazione circa l’ eventuale retrocessione al Comune di alcuni assets  che non costituiscono l’attuale core business della società.

Laddove l’eventuale retrocessione possa essere giustificata in relazione a specifiche esigenze di natura tecnica, richiamo all’attenzione della politica la possibilità che si proceda anche ad operazioni di riqualificazione formativa dei dipendenti, cosa completamente trascurata nel recente passato. CSP si sta dotando di un Piano Industriale nell’Igiene Urbana di primo ordine calato nella realtà territoriale e che produrrà da subito lauti risparmi, fino a 750.000 € già a partire dalla TARI 2020 per approdare a quota 1.700.000 € a partire dal 2021 abbassando così la TARI da subito del 6 % e poi di un altro 13 % senza ridurre i servizi, ma anzi migliorandoli e aumentandoli. Questa prima fase come si deve a qualunque manager serio e rispettabile, è incentrata nella  “due diligence”  affiancata da un’analisi di benchmark finalizzata ad evidenziare in modo oggettivo, criticità e potenzialità dei singoli assets aziendali, dall’igiene urbana alle farmacie passando ai servizi cimiteriali ed ai servizi del verde che da domani, dopo lo stop imposto dall’emergenza, ripartiranno con i dipendenti della CSP, limitando il ricorso all’affidamento a ditte esterne. Non più logiche di sperpero del denaro pubblico affiancheranno le attività di CSP  ma forse,  per la prima volta, sarà assicurata a CSP la ricerca del meglio dentro e solo se necessario, anche fuori dall’azienda : l’obiettivo è avere, anche in questa fase,  autonomia e lucidità di giudizio per essere pronti ad ogni evenienza trattandosi di gestione della “cosa pubblica.

Preparare un piano di risanamento non è cosa di poco conto; parafrasando altri “ non è come andare a comprare un chilo di patate al mercato”; è un lavoro estremamente complesso che richiede normalmente mesi interi di attività con strutture tra loro separate, applicate l’una alla gestione  straordinaria propria dell’analisi di risanamento e l’altra alla gestione ordinaria. Noi non abbiamo la possibilità di applicare tale dicotomia strutturale; abbiamo dovuto amministrare contemporaneamente con la medesima struttura  sia l’analisi per il risanamento, sia la gestione ordinaria ed anche, con soddisfacente efficienza, l’emergenza sanitaria in tutti i suoi aspetti, grazie in primis all’impegno dei dipendenti ad ogni livello. Successivamente alle  linee guida, depositate dopo appena trenta giorni dall’insediamento del nuovo Organo amministrativo, non vi è stato con l’Amministrazione il confronto auspicato; tali linee guida non costituivano soltanto una fotografia della società, come erroneamente ritenuto da qualche lettore poco attento, ma indicavano già in sé possibili soluzioni alternative che richiedevano la tempestiva presa di posizione del Comune su alcuni servizi al netto delle criticità già in quella sede evidenziate; ebbene soltanto poco più che una settimana fa, abbiamo ricevuto alcune tardive indicazioni che hanno tra l’altro evidenziato responsabilità diffuse riguardanti la conduzione di specifiche attività,  responsabilità non certo ascrivibili a questo nuovo Organo amministrativo appena insediatosi; indicazioni che lasciano peraltro esterrefatti circa la tempistica attuativa ivi indicata nell’ipotesi che venga scelta la strada della retrocessione di alcuni servizi.

Dopo quasi un anno non si può pensare di attendere un altro anno per vedere, in ipotesi, l’attuazione dell’eventuale retrocessione dei servizi cimiteriali; non si può neppure dopo quasi un anno non avere un’idea chiara in ordine a quelle che saranno le eventuali future e diverse modalità di raccolta dei rifiuti e da ciò nasce l’esigenza del mio incarico ad un Ingegnere ambientale:  in primis, per intervenire immediatamente al fine di razionalizzare il funzionamento della struttura attuale in funzione di un immediato contenimento dei costi e poi per proporre al Comune, in assenza  non solo di una scelta ma anche di una proposta concreta,  qualche soluzione per migliorare l’intero sistema di raccolta. Queste considerazioni incidono inevitabilmente sulla redazione di un piano di risanamento che sia serio,  che potrebbe essere stravolto in funzione delle scelte e degli indirizzi politici riguardanti questo o quel servizio specifico,  e che in ogni caso non può essere preparato in due giorni per chi abbia veramente contezza di che cosa significhi predisporre un piano di risanamento. Non si può chiedere a chi è appena arrivato di risolver problemi così seri in un batter d’occhio. Piuttosto che riempire le pagine dei giornali ci si aspetta, concretamente e non a parole, collaborazione, fiducia e serietà nella valutazione delle attività correnti di CSP.

Colgo con favore l’invito ad aprire un tavolo di concertazione con le organizzazioni Sindacali, – conclude Carbone – alle quali sin d’ora lancio un appello alla responsabilità nell’ affrontare questa grave crisi aziendale; responsabilità che si concretizza in primis con il sostegno della mobilità interna finalizzata alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Auspico che la politica comprenda che CSP è dei civitavecchiesi, cioè è  Nostra  e può gestire i suoi servizi con costi che si ridurranno progressivamente nel tempo. L’Amministrazione è davanti ad un bivio:  scegliere di ricapitalizzare la società  per coprire la perdita generata in gran parte dalla precedente gestione ed attribuire alla società il ruolo centrale che merita nella conduzione dei servizi pubblici  oltre alla garanzia occupazionale di molti concittadini; scegliere la strada della privatizzazione dei servizi, condannando CSP al concordato o al  fallimento;  e sarebbe un peccato, proprio ora che abbiamo chiaro il percorso da intraprendere come  risulterà dal piano di risanamento in fase di elaborazione, e la stessa politica se ne assumerà ogni responsabilità. Lasciatemi e lasciateci lavorare in serenità”. 


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