CALCIO ECCELLENZA Gli allenamenti riprenderanno il 18 maggio, ma la ripresa del campionato è sempre più incerta Vecchia, il campo è un lontano ricordo
MARCO GRANDE
Sono passati poco più di due mesi da quel primo marzo 2020, data in cui il Civitavecchia si apprestava a scendere in campo per l’ultima volta: in quella circostanza i nerazzurri regolarono per 2 reti a 1 la Virtus Nettuno Lido, grazie ai goal apportati al match da parte di Ruggiero e Toscano. Due mesi che sanno di eternità sia per i giocatori della Vecchia che per i tifosi dei tirrenici, che purtroppo dovranno ancora attendere e probabilmente neanche per poco la prossima uscita ufficiale della formazione allenata da mister Paolo Caputo. A partire da oggi, infatti, sarà possibile che gli atleti di sport individuali tornino ad allenarsi, mentre per le discipline sportive di squadra il discorso è rimandato al prossimo diciassette maggio. La ripresa degli allenamenti implicherebbe un ulteriore periodo di tempo per ritrovare la forma giusta, ragion per la quale il campionato potrebbe addirittura non partire più, visto che si riprenderebbe la stagione da metà giugno, condizione estremamente difficile già per gli stessi professionisti, i quali si stanno abituando, nell’eventualità del prosieguo del torneo, a rinunciare alle proprie amate vacanze estive. I dubbi, di fatto, sorgono già a livello nazionale, facendosi sempre più insistenti sul piano locale, visto che in eccellenza ad oggi non sussistono le strutture e le condizioni adatte per poter svolgere il torneo seguendo i protocolli di sicurezza del governo. La soluzione più plausibile, in caso di mancata ripresa, resta la comunicazione della squadra vincitrice del torneo e di quelle retrocesse in base alle venticinque partite disputate fino ad ora; per il Civitavecchia, nello specifico, la situazione resterebbe invariata, visto che i laziali a quel punto della stagione avevano ottenuto il quarto posto, il che tradotto non costituiva nemmeno l’approdo ai playoff. C’è quindi molto rammarico dal punto di vista sportivo, che però viene meno nel momento in cui si capisce l’effettivo valore della vita che un nemico come il covid-19 vuole portarci via: resta doveroso, in questo caso, ricordare che il calcio costituisce divertimento ed è fonte di svago ancor prima che mestiere a certi livelli. Accettare consapevolmente l’idea che ci possa essere un fermo agonistico che sia valido almeno fino a settembre, si rivela essere il primo passo pieno di coscienza e ragionevolezza verso la comprensione reale di questo delicato momento, sicuramente uno dei più brutti che la storia dell’umanità abbia mai attraversato, in grado di minare seriamente tutti i nostri campi, a partire da quello relativo alle relazioni sociali. I sacrifici di oggi saranno le soddisfazioni di domani: solo allora tornare a calcare un campo di calcio sarà ancora più bello, solo nel momento in cui il virus verrà annientato ci sarà più calma e tranquillità, che per ora è relativa, almeno fin quando il nemico non ci bussi alla porta. Il calcio dovrebbe prendere esempio da altre discipline come il basket o la pallavolo, tanto per citarne alcune, le stesse che hanno decretato la fine della stagione dal momento in cui la situazione in Italia si era iniziata ad aggravare, vale a dire da marzo; ancor prima del divertimento c’è la salute e con quella no, non si può proprio scherzare.
Ulteriori indugi ed esitazioni finiranno per compromettere di più la situazione e di questo ne è consapevole anche il difensore Emiliano Leone, il quale ha parlato del periodo particolare legato alla pandemia e della sua Vecchia più in generale: «In questa situazione instabile, afferma – mi sto allenando e sto seguendo un programma di lavoro simile ad un cross-fit ma non è solamente questo ciò che conta: dal Coronavirus ho imparato a godermi di più gli affetti familiari e le piccole cose, le stesse alle quali prima non badavo. Quanto al campionato io ancora in cuor mio spero che riprenda, ma essendo realista e obiettivo penso che ciò non sarà possibile.Mi manca il mio gruppo, un organico pieno di valori sani guidato da un mister top per la categoria, nonché una persona super sul piano umano».
Queste le parole di Leone, il quale si sta abituando all’idea che per il bene di tutti il prossimo fischio d’inizio potrebbe farsi desiderare ancora per un periodo di tempo considerevole.