Moscherini: niente cassa integrazione ma corsi di formazione per la Pas
CIVITAVECCHIA – L’ex presidente di Molo Vespucci Gianni Moscherini torna ad intervenire sulla questione legata alla richiesta di cassa integrazione per il personale della Port authority Security. E lo fa a seguito dell’episodio verificatoqualche sera fa, quando la banchina commerciale 23 è stata lasciata incustodita da una guardia giurata, in quel momento in servizio allo sbarco delle Cruise Barcellona. Andando a rileggere lo statuto della società, partecipata al 100% dall’Adsp, Moscherini ricorda che è stata costituita per l’espletamento dei servizi di sicurezza nei porti e nelle aree di propria giurisdizione, in mod esclusivo. “La sicurezza pubblica non va in cassa integrazione – ha ribadito Moscherini – anzi come dimostra quanto accaduto alla banchina 23, la mancata garanzia integrale dei servizi di sicurezza può coinvolgere direttamente la responsabilità del “socio unico”. Pubblico e dunque quella personale del presidente e del segretario generale dell’Autorità portuale nonché se condivisa con la stessa autorità forse anche la responsabilità del comandante del porto. Le altre società di servizio generale non hanno, come nel caso della Pas, un unico proprietario socio pubblico ma una quota societaria pubblica assolutamente minoritaria poiché tra i servizi da esse resi non compare la sicurezza né come compito delegato dall’autorità portuale né, ancor meno, “come compito esclusivo”. Non sarebbe male se, invece, sotto la direzione della Capitaneria di porto si organizzassero corsi di formazione dei dipendenti Pas – ha concluso Moscherini – per renderli più idonei hai nuovi problemi organizzativi della sicurezza che derivano dalla pandemia in corso”.