Federbalneari, prescrizioni INAIL creano incertezze e confusione
ROMA – La diffusione del “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia” da parte dell’INAIL, senza attendere le disposizioni del Comitato Tecnico Scientifico incaricato ufficialmente di esprimere un parere sul tema, secondo Federbaleari Italia ha generato incertezze e molta confusione tra gli imprenditori turistici balneari, per questo l’organismo, che sta anche valutando la possibilità di chiedere risarcimento danni, invierà le proprie osservazioni al Governo.
“Il documento, di cui già ieri avevamo evidenziato l’insostenibilità e la cui pubblicazione sappiamo non essere stata condivisa con il Governo, – evidenziano da Federbalneari Italia – è stato redatto su fonti non legittimate ad esprimere pareri in materia di misure scientifiche di prevenzione anti Covid, con dati non provenienti dai Ministeri competenti e senza ascoltare le associazioni di categoria che avrebbero sicuramente contribuito a rendere tali prescrizioni meno approssimative ed inapplicabili. E’ evidente come tale documento, in assenza delle indicazioni ufficiali del Comitato Tecnico Scientifico, sia stato considerato come attendibile e prescrittivo sia dall’opinione pubblica e sia dagli imprenditori turistici e balneari che, in un momento già così drammatico, hanno esclusivamente bisogno di notizie certe e affidabili per decidere come affrontare la stagione. La diffusione di queste prescrizioni, seppur redatte sotto forma di “ipotesi di modulazione delle misure di contenimento per il settore della balneazione” ha gettato l’intero comparto turistico balneare in uno stato di ulteriore confusione ed incertezza, aggravando una situazione socio-economica al limite del collasso. Per questi motivi, con il nostro ufficio legale, stiamo valutando se esitano gli estremi per agire in vie legali e chiedere danni”.