Il presidente del tavolo tecnico per l’agibilità sui mille problemi amplificati dalla chiusura dello scivolo alla Frasca Disabili e mare, la denuncia di De Paolis
Elena De Paolis, presidente del Tavolo Tecnico per l’agibilità, sottolinea le difficoltà di una persona disabile per recarsi al mare a Civitavecchia. «E va bene – inizia così in una nota – sono disabile e si vede, viaggio su quattro ruote. Io e la mia carrozzina, per mantenere un pò di muscolatura ed un minimo di mobilità, sono anni che andiamo in piscina nell’acqua riesco pure a camminare ma a marzo le piscine hanno chiuso allora aspettiamo l’estate. Andiamo in piscina all’aperto. Ma per entrare in acqua ho bisogno del sollevatore, parlo al presente? Sarebbe giusto declinare i verbi al passato, ancora meglio al condizionale. Va bene, il sollevatore non c’è, i bambini litigano e fanno capricci e ripicche si litiga tra società sportive le spese le fanno le persone più deboli vado al mare? Può essere! Ma le spiagge non sono ancora pronte, colpo di genio, vado alla Frasca c’è una piccola rampa di alaggio, posso entrare in acqua, mi procuro una sedia adatta e vado ma dove? Una bella fila di new jersey in cemento, non si passa, non posso entrare in acqua la rampa è abusiva. Delusa torno a casa – prosegue – niente mare e niente terapia e mentre torno rifletto su tutto questo sistema, litigi, ripicche, fantasie e sorge spontanea una domanda. Ma ora in un momento così critico per il mondo, in una crisi così profonda economica e sistemica si litiga, si fanno ripicche si cerca il pelo nell’uovo si mettono i limiti ad una rampa che è li da oltre 60 anni, abusiva ma almeno per me e per altre persone con disabilità fisica così utile e mi viene in mente – conclude De Paolis – una frase tanto amata dal grande Ezio Bosso che con il sorriso asseriva “Sono un uomo con una disabilità evidente in un mondo di uomini disabili non evidenti”»