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    Pubblicato il 20 Giugno 2020
    Pubblicato il 20 Giugno 2020

    Unicef: “Un miliardo di bambini all’anno vittime di violenza fisica, sessuale o psicologica”

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    Nuovo rapporto dell'ente umanitario realizzato con Oms, Unesco e il Rappresentante Speciale del Segretario delle Nazioni Unite

    Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi da OMS, UNICEF, UNESCO, Rappresentante Speciale del Segretario delle Nazioni Unite sulla Violenza contro i bambini e la partnership “End Violence”, metà dei bambini del mondo, circa 1 miliardo ogni anno, sono colpiti da violenza fisica, sessuale o psicologia, subendo lesioni, disabilità e morte perché i paesi hanno fallito nel seguire strategie stabilite per proteggerli.
    “Non c’è mai scusa per la violenza contro i bambini,” ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale OMS. “Abbiamo comprovati strumenti per prevenirla e chiediamo a tutti gli stati di implementarli. Proteggere la salute e il benessere dei bambini è fondamentale per proteggere la salute e il benessere collettivi, ora e per il futuro.”
    Il “Rapporto sullo Stato Globale sulla Prevenzione della Violenza contro i Bambini 2020” (Global Status Report on Preventing Violence Against Children 2020) è il primo del suo genere, e traccia un profilo dei progressi in 155 paesi nel quadro di “INSPIRE”, un set di 7 strategie per prevenire e rispondere alla violenza contro i bambini. Il rapporto evidenzia un chiaro bisogno per tutti i paesi di ampliare gli sforzi per attuare queste strategie. Mentre quasi tutti i paesi (88%) hanno leggi chiave per proteggere i bambini contro la violenza, in meno della metà (47%) dei paesi sono state fortemente rafforzate.
    Il rapporto include le prime stime globali mai raccolte sugli omicidi che riguardano specificamente i bambini e i ragazzi sotto i 18 anni – prima le stime erano basate su dati che includevano i giovani dai 18 ai 19 anni. Nel 2017, circa 40.000 bambini sono stati vittime di omicidio.
    “La violenza contro i bambini è sempre stata pervasiva e ora le cose potrebbero peggiorare”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF. “Lockdown, scuole chiuse, restrizioni alla libertà di movimento hanno lasciato troppi bambini bloccati con coloro che li maltrattano, senza gli spazi sicuri che le scuole normalmente avrebbero offerto. È urgente ampliare gli sforzi per proteggere i bambini in questi periodi e non solo, designando gli operatori dei servizi sociali come essenziali e rafforzando le linee di assistenza all’infanzia.”

    I progressi sono generalmente disomogenei – Delle strategie INSPIRE, solo l’accesso alle scuole attraverso l’iscrizione ha mostrato maggiori progressi con il 54% dei paesi che hanno riportato che un numero sufficiente di bambini in stato di necessità sono stati raggiunti in questo modo. Tra il 32% e il 37% dei paesi hanno considerato che le vittime di violenza potrebbero accedere a servizi di supporto, mentre il 26% dei paesi ha fornito programmi di supporto a genitori e persone che si occupano dei bambini; il 21% dei paesi aveva programmi per cambiare le norme dannose; e il 15% dei paesi aveva effettuato modifiche per fornire ambienti sicuri per i bambini.
    Nonostante la maggior parte dei paesi (83%) abbia dati nazionali sulla violenza contro i bambini, solo il 21% li ha utilizzati per predisporre linee di base e obiettivi nazionali per prevenire e rispondere alla violenza contro i bambini. L’80% circa dei paesi ha piani nazionali di azione e politiche, ma solo un quinto ha piani pienamente finanziati o obiettivi misurabili. La mancanza di finanziamenti combinata a capacità professionali non adeguate sono probabilmente fattori che contribuiscono a questa situazione e la ragione per cui l’attuazione è stata lenta.

    Risposta al COVID-19 e l’impatto sui bambini – “Durante la pandemia da COVID19 e la relativa chiusura delle scuole, abbiamo visto crescere violenza e odio online – compreso il bullismo. Ora, con la riapertura delle scuole, i bambini stanno esprimendo le proprie preoccupazioni sul tornare a scuola”, ha dichiarato Audrey Azoulay, Direttore generale UNESCO. “È nostra comune responsabilità assicurare che le scuole siano ambienti sicuri per tutti i bambini. Dobbiamo pensare e agire collettivamente per porre fine alla violenza nelle scuole e nelle nostre società in generale.”
    Le misure di permanenza a casa, compresa la chiusura delle scuole, hanno limitato le fonti abituali di sostegno per le famiglie e i singoli individui, come gli amici, la famiglia allargata o i professionisti. Questo erode ulteriormente la capacità delle vittime di risolvere le crisi e affrontare le nuove routine della vita quotidiana. Sono stati osservati picchi di chiamate alle linee di assistenza per abusi su minorenni e violenza da parte del partner.
    E mentre le comunità online sono diventate fondamentali per mantenere l’apprendimento, il sostegno e il gioco di molti bambini, è stato identificato un aumento dei comportamenti dannosi online, tra cui il cyberbullismo, i comportamenti online pericolosi e lo sfruttamento sessuale.
    “Mentre questo rapporto era in fase di completamento, le misure di confinamento e l’interruzione dell’erogazione dei già limitati servizi di protezione dell’infanzia hanno esacerbato la vulnerabilità dei bambini a varie forme di violenza”, ha dichiarato Najat Maalla M’jid, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla violenza contro i bambini. “Per rispondere a questa crisi è fondamentale un quadro d’azione unificato, multisettoriale e per i diritti dell’infanzia, che richiede una forte mobilitazione dei governi, dei donatori bilaterali/multilaterali, della società civile, del settore privato e dei bambini, i cui punti di vista devono essere ascoltati e realmente presi in considerazione per garantire la dovuta protezione e la possibilità per tutti di prosperare e raggiungere il loro pieno potenziale”.

    Accelerare azioni per proteggere i bambini – L’OMS e i suoi partner continueranno a lavorare con i paesi per attuare pienamente le strategie INSPIRE, migliorando il coordinamento, sviluppando e attuando piani d’azione nazionali, dando priorità alla raccolta dei dati e rafforzando i quadri legislativi. È necessaria un’azione globale per garantire che il necessario supporto finanziario e tecnico sia disponibile in tutti i paesi. Il monitoraggio e la valutazione sono fondamentali per determinare la misura in cui questi sforzi di prevenzione vengono efficacemente forniti a tutti coloro che ne hanno bisogno.
    “Porre fine alla violenza contro i bambini è la cosa giusta da fare, un investimento intelligente da fare, e possibile. È giunto il momento di finanziare pienamente piani d’azione nazionali completi che garantiranno la sicurezza dei bambini a casa, a scuola, online e nelle loro comunità”, ha dichiarato Howard Taylor della partnership “End Violence”. “Possiamo e dobbiamo creare un mondo dove ogni bambino possa prosperare libero dalla violenza e diventare una nuova generazione di adulti per vivere una vita sana e prospera”.

    NOTE: I dati per il rapporto sono stati compilati attraverso un’indagine somministrata tra il 2018 e il 2019 con le risposte di oltre 1000 decision makers di 155 Paesi. Le strategie INSPIRE lanciate nel 2016 richiedono l’attuazione e l’applicazione di leggi, la modifica di norme e valori per rendere la violenza inaccettabile, la creazione di ambienti fisici sicuri per i bambini, il sostegno ai genitori e a chi si prende cura dei bambini, il rafforzamento del reddito, della sicurezza e della stabilità economica, il miglioramento dei servizi di risposta e di sostegno alle vittime e dare istruzione e competenze per la vita ai bambini.

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