Turismo, Fisascat Cisl: “CIG e sgravi alle imprese che hanno scommesso sulla riapertura”
LAZIO – “Il turismo è uno dei settori che ha ricevuto il colpo più duro dalla pandemia e, soprattutto, è uno dei comparti che ritornerà più lentamente alla normalità. E’ evidente che l’assistenzialismo non è sufficiente, sono urgenti investimenti pubblici e privati per accompagnare lo sviluppo turistico del Paese e la riqualificazione delle infrastrutture nella fase post pandemica e nei prossimi anni, preservando l’occupazione di un comparto così strategico per la nostra economia e che oggi perde oltre 110mila posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura».
Lo sostiene il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini commentando i dati diffusi da Federalberghi, che segnala la perdita di 295 milioni di presenze turistiche nel 2020 con un crollo del fatturato del settore ricettivo del 69%, pari a quasi 16,3 miliardi di euro.
“Le stime diffuse dall’Osservatorio Federalberghi – osserva – accendono i riflettori sullo stato di salute di un settore che necessita di una visione organica e di interventi collegati a precisi progetti di sviluppo che assicurino la tenuta complessiva di un settore destinato alla ripresa. E’ urgente prorogare la cassa integrazione introdotta dal Dl Cura Italia e dal Dl Rilancio, che molti lavoratori hanno già terminato, e prevedere sgravi contributivi e fiscali e credito di imposta per le imprese ricettive e turistiche che hanno scommesso sulla riapertura e che richiamano in servizio il personale anche investendo in digitalizzazione”.
Per Guarini, nell’ambito di una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, è urgente anche rafforzare l’intervento nel sostegno al reddito in un settore labour intensive, dove la stagionalità è una caratteristica strutturale del comparto da salvaguardare anche prevedendo~politiche attive di formazione e riqualificazione ad hoc per un settore che vale il 13% del Pil e occupa oltre 3 milioni e mezzo di addetti.