IL FATTO Liti e diverbi tra genitori sugli spalti alle partite dei figli. Dopo 27 anni Orfini dice basta: “Non c’è più lo spirito di prima” “Pappina” all’organizzatore del torneo: salta lo storico “Città di Civitavecchia”
MATTEO CECCACCI
Mai più tornei: la Goal Sport Management chiude i battenti dopo 27 anni di attività. E come se non bastasse salta anche il tradizionale “Città di Civitavecchia”, storica kermesse organizzata da nove anni da Corrado Orfini.
Una decisione scaturita dai gravissimi fatti accaduti la scorsa settimana al Vittorio Tamagnini di Campo dell’Oro, quando neanche dopo tre giorni dall’inizio della manifestazione, durante una partita della categoria Esordienti – che vedeva in campo bambini di undici dodici anni – un genitore ha sferrato inspiegabilmente e senza alcun motivo una “pappina” all’organizzatore Corrado Orfini. Sembrerebbe che l’uomo abbia deciso di scagliarsi contro Orfini perché il giorno prima non si era potuta disputare la partita del figlio per il forfait della squadra avversaria. Qualcosa di davvero inverosimile. A tratti inspiegabile. Un episodio gravissimo che ha richiesto addirittura l’arrivo della Polizia al campo, quando l’uomo si era già allontanato dall’impianto sportivo con la propria auto. Un accaduto che il giorno dopo ha immediatamente portato Orfini a interrompere lo storico torneo.
Un provvedimento giusto che si può soltanto condividere, perché se i tornei di calcio estivi servono ad aumentare lo spirito di squadra e di coesione, gesti del genere non possono essere contemplati in una società che si definisce “molto” sviluppata.
Ma che l’atmosfera al Tamagnini non era delle migliori si era già capito da qualche ora. Perché poco prima, sempre dei genitori evidentemente frustrati – perché di questo si tratta – durante una partita della categoria Pulcini (nove dieci anni), avevano minacciato e insultato il direttore di gara. Circostanza che ovviamente aveva richiamato l’attenzione dei presenti e dell’organizzatore stesso, che avvicinatosi per calmare le acque s’è trovato anch’esso insultato. Roba da matti. Raggiunto telefonicamente, dopo che la notizia si era diffusa in città, il responsabile del torneo e numero uno della Goal Sport Management Corrado Orfini, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, se non rimarcando il fatto che lo stop ai tornei è stato obbligatorio, in virtù non dell’episodio stesso, ma dei comportamenti sbagliati delle persone.

L’ufficialità della chiusura della Goal Sport Management si è poi avuta sabato mattina quando sulla pagina Facebook Tornei Goal è apparso il seguente post a firma dello stesso Orfini: “Era l’estate 1993 quando organizzammo il primo torneo a Santa Severa sulla spiaggia. Dopo 27 anni la Goal Sport Management chiude i battenti. In 27 anni il mondo è cambiato, non sta a me dire se in meglio o in peggio, ma sicuramente non c’è più molta voglia di divertirsi, neanche col gioco più bello del mondo. Ringrazio le migliaia di calciatori, amatori e professionisti che hanno partecipato ai tornei. È stato molto bello. Ma come tutte le cose belle prima o poi finiscono”.
Finiscono perché ci sono genitori che riversano il proprio malessere sullo sport dei figli, che invece dovrebbe essere solo divertimento, educazione e spensieratezza per i ragazzi e per chi li segue dagli spalti.