Port Mobility: il piano dei servizi dell’Adsp non passa l’esame del partenariato
CIVITAVECCHIA – Il tavolo del partenariato frena il piano dei servizi per il secondo semestre di Port Mobility. La proposta firmata infatti dal presidente dell’Adsp Francesco Maria Di Majo, nonostante le diverse riunioni svolte anche in Capitaneria tra le parti che sembravano inizialmente aver portato ad un accordo, non è stata giudicata congrua dai membri del tavolo, in particolare dai sindacati che, davanti all’insistenza del numero uno di Molo Vespucci di metterla a votazione nonostante l’assenza del numero legale, hanno espresso parere negativo. Se da un lato si chiede infatti la riattivazione dei servizi anche in termini di sicurezza dello scalo, dall’altro però l’aspetto economico indicato dall’Adsp non sarebbe stato giudicato congruo nè dalla società – che così non riuscirebbe a garantire i servizi né ad anticipare la cassa integrazione prolungata per altre 18 settimane – nè dai sindacati in particolare, preoccupati per quello che accadrà a fine emergenza sanitaria, quando si rischia una riorganizzazione societaria con un taglio del personale, come già annunciato nei mesi scorsi dal manager Edgardo Azzopardi. Ora bisognerà leggere quello che sarà il decreto emanato dall’Adsp per capire che strada l’Authority ha intenzione di seguire, cercando di accogliere le richieste della Port Mobility o andando avanti con il piano proposto. Ma la crisi del porto oggi riguarda tutte le aziende, come è stato ribadito ieri nel corso del tavolo richiesto proprio dai diversi membri per affrontare il tema legato agli interventi da attuare e alla ripresa. Ed il Covid ha solo accelerato una discesa iniziata già da tempo. Ecco perché i presenti, ieri, hanno giudicato tardiva e poco incisiva la lettera che il presidente avrebbe voluto inviare al Ministro per chiedere un intervento economico e l’apertura di un tavolo di crisi su Civitavecchia. Lettera emendata dai presenti che verrà inviata ai ministeri competenti inserendo il punto riguardante l’utilizzo di parte del fondo accantonamento rischi proprio per le imprese portuali.