L’ente, dopo Galimberti, perde un altro esponente del Partito democratico Università Agraria di Tolfa, si dimette anche Vannicola
TOLFA – Il cda dell’Agraria perde un altro componente. Dopo le dimissioni di Giulio Galimberti sono arrivate quelle di Vannicola, entrambi esponenti del PD: il gruppo politico collinare vuole ”pari opportunità per tutti i cittadini di Tolfa”. Dal circolo del Partito Democratico di Tolfa giunge la precisazione che: “Il PD preferisce lasciare la poltrona piuttosto che calpestare dei sacrosanti principi, principi con i quali abbiamo chiesto i voti ai nostri cittadini”, gli stessi membri del gruppo politico collinare evidenziano poi: “Abbiamo provato per un anno ad amministrare, ma le condizioni si sono presentate troppo spesso al limite di ogni minima forma organizzata di amministrazione e gestione, dove oltretutto, i nostri consiglieri venivano sistematicamente insultati quando venivano fatte notare le problematiche. Abbiamo cercato di collaborare anche come partito facendo da tramite con la Regione Lazio in attività bloccate da tempo che hanno portato all’Ente benefici, soprattutto in quanto né presidente né vicepresidente hanno mai ritenuto importante “uscire” da Tolfa, forse perché convinti ancora che gestire l’Università Agraria voglia dire occuparsi solo di staccionate e mucche. Abbiamo tenuto duro con i nostri consiglieri, ma questo è troppo. L’università Agraria non è una azienda privata, ma un Ente Comunitario e come tale va gestito. I membri del CDA e dell’assemblea dell’Università Agraria sono tali perché sono stati eletti da tutti 5000 i cittadini tolfetani, ed è l’ interesse di tutti 5000 che devono rappresentare amministrando seguendo i principi della pubblica amministrazione: trasparenza, evidenza pubblica, pari opportunità”. La segretaria del PD di Tolfa, Sharon Carminelli a nome dei due esponenti dimissionari e di tutto il gruppo politico tolfetanomspiega: “Le evidenze pubbliche per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni sono un fatto di uguaglianza e di democrazia. Se si lasciano le assunzioni in mano alla discrezionalità di chi amministra si calpesta un principio democratico in favore di un di clientelismo. Il voto contrario e l’ostruzionismo del presidente che, addirittura, è uscito avendo tentato prima di annullare la proposta di delibera in cui si chiedeva di assumere il personale attraverso corretti criteri oggettivi è un fatto grave e sconcertante e probabilmente non conforme alla legge. Un presidente che esce durante la votazione di un tale importante atto significa che se ne lava le mani e un presidente è chiamato a dirigere. Il presidente di un tale importante Ente come è diventato oggi l’Agraria di Tolfa non può permettersi una gestione grossolana delle risorse, non può non conoscere e non occuparsi della parte amministrativa. Il volontariato che tutti apprezziamo è infatti altra cosa rispetto all’amministrazione. Ad esempio ci piacerebbe vedere nelle foto pubblicate dalla pagina fb dell’Agraria e che ritraggono gli operai al lavoro, che indossassero i dispositivi di protezione individuali secondo le leggi di sicurezza sul lavoro cosa di cui è responsabile il presidente; ci piacerebbe vedere e sapere che gli operai hanno gli spogliatoi cosa di cui è responsabile il vice presidente; soprattutto ci piacerebbe sapere che lo stesso vicepresidente non ritenga oggettive le sue considerazioni soggettive sulla validità del personale da assumere. Vorremmo poi sapere cosa ne pensa il sindaco Landi”.