Tarquinia, polizia locale in stato di agitazione
TARQUINIA – Polizia locale in stato di agitazione a Tarquinia. Al centro la richiesta del prolungamento delle ore di servizio per fronteggiare le innumerevoli necessità del territorio emessa con un ordine di servizio che proroga dal 3 agosto 2020 al 31 agosto l’orario di servizio in straordinario dalle ore 20 alle ore 24. I rappresentanti delle tre sigle sindacali scrivono al sindaco per chiedere un incontro.
“Egregio signor sindaco – scrivono Luciano Perà (Fp Cgil), Renato Trapè (Cisl Fp) e Lucio Corbucci (Uil Fpl) – appare davvero incomprensibile ed inqualificabile, l’atteggiamento perpetrato da codesta amministrazione nei riguardi del personale della polizia locale del comune di Tarquinia. Siamo stati costretti a dichiarare lo stato di agitazione da quasi due settimane, dopo diverse e continue richieste di incontro sia da parte del personale che delle scriventi organizzazioni sindacali, senza avere mai un cenno di riscontro. Una chiusura al dialogo ingiustificata su problematiche a nostro giudizio, facilmente risolvibili attraverso un breve confronto serio e costruttivo. Una chiusura che nega il rispetto delle normali regole di relazioni sindacali ma soprattutto, risulta irrispettosa di quei lavoratori che hanno sempre dimostrato, con grande senso di responsabilità e del dovere, di far fronte volontariamente ad esigenze del servizio nonostante la carenza di personale”.
“L’attuale stato di agitazione – proseguono i sindacati – evidenzia chiaramente che ormai la misura è colma e necessita di una risposta urgente. Diversamente registriamo che l’amministrazione si arrocca su una posizione indecifrabile, mostrando i “muscoli” del potere e lanciando indirettamente, velate minacce di procedimenti disciplinari, segnalazioni all’autorità giudiziaria ecc. Non siamo certamente sullo stesso livello di pensiero e non ci preoccupa la strada dell’intimidazione, siamo consapevoli che in particolari situazioni è importante assumersi alcune responsabilità per garantire un servizio al cittadino utente, ma siamo altrettanto convinti che non si può negare un incontro perché è sempre indispensabile parlare, chiarire e condividere ragionevoli soluzioni ad ogni problema senza alzare inutili barriere”.
“Pertanto – concludono i sindacati – manteniamo lo stato di agitazione in attesa di una convocazione, auspicando anche un intervento del prefetto, riservandosi, in assenza di riscontro, di comunicare tempestivamente ogni altra azione ritenuta necessaria”.