”Mia madre e mio fratello mi maltrattano”: la denuncia di un disabile
CIVITAVECCHIA – Si è presentato dai carabinieri per denunciare diversi episodi di maltrattamento ricevuti in casa, da parte della mamma e del fratello maggiore. Ha raccontato, non senza difficoltà, quanto costretto a subire nell’abitazione dove conviveva con entrambi, prima di trasferirsi dal padre perché stanco di dover subire simili atteggiamenti. Una situazione alla quale sta cercando di porre fine in ogni senso. È la storia di un ragazzo disabile, arrivato a sporgere denuncia per fatti avvenuti dalla metà del 2019 fino a poche settimane fa. E a quanto pare non sarebbe la prima volta che si è visto costretto ad affrontare periodi così difficili: già qualche anno fa aveva presentato una denuncia simile, ritirata poi su consiglio del padre. Il ragazzo soffre di gravi patologie che lo costringono a dover ricevere aiuti per tutte le attività quotidiane, a partire dalla cura personale, fino alla preparazione dei pasti; un aiuto costante che avrebbe dovuto ricevere costantemente dai suoi familiari conviventi. Ha bisogno poi di attenzioni particolari per la gestione, delicata questa, delle macchine salvavita presenti in casa. Attenzioni che però, secondo la sua denuncia, non ha più ricevuto da parte della madre e del fratello, tutt’altro. “Venivo trascurato nella mia quotidianità e a volte picchiato” ha detto davanti ai militari, raccontando di minacce, violenze fisiche, vessazioni anche dal punto di vista psicologico. Non veniva lavato spesso, non gli venivano acquistati abiti nuovi, la minaccia di essere chiuso in qualche istituto, schiaffi ed un pugno in pieno volto, solo poco tempo fa. E poi il capitolo legato alla propria pensione, di cui vedeva soltanto una minima parte: il resto non rientrava nelle sue disponibilità, con prelievi non autorizzati ed acquisti non certo per le sue necessità. Una situazione alla quale, il ragazzo, ha deciso di porre fine chiedendo aiuto a suo padre prima, e ai carabinieri poi ai quali, oltre a denunciare quanto accaduto in questo anno tra le quattro mura domestiche, ha chiesto di poter rientrare anche in possesso dell’abitazione occupata dalla madre e dal fratello, dove sono presenti i macchinari salvavita e dove, in passato, la famiglia aveva proceduto all’abbattimento di tutte le barriere architettoniche.Un problema di non poco conto considerate le difficoltà quotidiane a cui deve fare fronte. Almeno dal punto di vista logistico ed organizzativo, quella casa era stata sistemata proprio in virtù delle sue esigenze. Ed è lì che vorrebbe tornare ad abitare, in maniera serena.