Lo avrebbe confidato a diverse persone. Ivan Magrì al lavoro per Signorile. Spunta il nome di Pallottini Adsp, Di Majo rinuncia alla ricandidatura a presidente
CIVITAVECCHIA – Francesco Maria Di Majo non presenterà la propria ricandidatura per guidare l’Adsp del Mare Tirreno Centro Settentrionale per altri 4 anni.
È quanto il presidente di Molo Vespucci avrebbe confidato a diverse persone nei giorni scorsi, prima di partire da Roma per motivi di famiglia.
La decisione, che era già nell’aria da qualche mese, nonostante in diverse uscite sulla stampa e in tv ai più avesse dato l’impressione di parlare di progetti da realizzare in un ipotetico secondo mandato, pare sia maturata definitivamente quando lo stesso Di Majo ha capito di non avere più alcuna forza politica a sostenerne la riconferma. Il pasticcio finale con le dimissioni del segretario generale Roberta Macii e il contestuale accordo economico che già questa settimana sarà con ogni probabilità portato all’attenzione del Mit dal Comitato di Gestione (dopo che il collegio dei revisori dei conti lo ha già bollato come illegittimo) hanno fatto il resto, convincendo lo stesso Di Majo dell’inopportunità di partecipare all’avviso pubblico per i nuovi presidenti delle Adsp in scadenza (tutte tranne un paio).
Del resto, non è un mistero che Ivan Magrì, il suo spin doctor che 4 anni fa costruì pazientemente la tela di relazioni che poi servì ad arrivare alla nomina, stia lavorando per fare il bis con uno degli attuali consulenti di Molo Vespucci, ossia Jacopo Signorile . Il suo nome, che a questo punto avrebbe addirittura un endorsement
da parte dello stesso Di Majo, sarebbe in pole position per la nomina, davanti a un altro nome molto vicino all’area dem come quello dell’amministratore delegato del Car di Guidonia Fabio Massimo Pallottini.
Ma la corsa per Molo Vespucci è solo agli inizi.L’unica cosa che appare a questo punto certa è che non vi parteciperà il presidente uscente.
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