Porto Di Majo-Macii, il comitato di gestione scrive al Mit. Toto-presidente, Magrì: «Non lavoro per la candidatura di Signorile»
CIVITAVECCHIA – Il Comitato di Gestione scrive al Mit chiedendo di fare chiarezza sulla correttezza e la legittimità dell’iniziativa del presidente dell’Adsp Francesco Maria Di Majo, partita con il procedimento disciplinare nei confronti del segretario generale Roberta Macii e culminata con l’accordo che ha portato alle dimissioni di quest’ultima a fronte di un riconoscimento economico da parte dell’ente per oltre 50.000 euro. I componenti del comitato (Pino Lotto e Matteo Africano, mentre è ancora defilato il rappresentante della Regione Roberto Fiorelli) hanno scritto a Di Majo chiedendo di inoltrare al ministero vigilante il verbale dell’ultima seduta e tutti gli atti e documenti relativi alla predetta vicenda.
Intanto, dopo il nostro articolo di ieri sulla rinuncia di Di Majo a partecipare all’avviso pubblico per la nomina dei nuovi presidenti di Adsp, registriamo l’intervento di Ivan Magrì, che per non scontentare nessuno dichiara di non stare lavorando alla candidatura di Jacopo Signorile.
«Trovo totalmente inappropriata una simile affermazione – scrive Magrì – e non perché non stimi Jacopo Signorile, che conosco dai tempi in cui collaborava con Gianni Moscherini e Pasqualino Monti alla programmazione del porto di Civitavecchia, ma perché è notorio che io sono legato da una pluriennale amicizia personale con Francesco di Majo e mai – se non altro, per correttezza e rispetto alla sua persona – interferirei in scelte legate al suo lavoro al suo futuro, o prenderei iniziative che lo riguardino senza il suo consenso. Inoltre con la riforma della legge 84/94, è stata tolta al livello territoriale la possibilità di intervenire nella procedura di selezione della nomina del Presidente dell’Adsp, per uscire dal male endemico della portualità italiana che è il localismo. Pensare che il chiacchiericcio e le voci che si rincorrono nella nostra città possano essere determinanti per nomine di livello nazionale è frutto di un provincialismo e di una miopia che fa sorridere e al contempo preoccupa.
Tale notizia infondata mi pone poi in difficoltà nei confronti di altri amici che credo parteciperanno alla Call del Ministero e a cui sono legato da rapporti di amicizia e stima profonda.
In conclusione mi lasci fare un paio di considerazioni che sono, in realtà, degli auspici. Un progetto di crescita dei traffici portuali legati all’agroalimentare sarebbe auspicabile per il nostro territorio, anche alla luce dei successi in termini di traffici e occupazione avuti dalla CFFT. Nell’ultimo anno il C.A.R. ha stretto rapporti di forte collaborazione con il porto di Civitavecchia sotto la guida di un manager di livello come Massimo Pallottini: potrebbe essere quindi una linea di sviluppo importante per il futuro del porto e dell’economia di Civitavecchia. Infine, la riforma del 2016 è stata troppo timida nel regolare i rapporti tra le AdSP e le altre istituzioni che operano nei porti a partire dal fondamentale ruolo che hanno le Capitanerie di Porto, trovare nelle professionalità che vengono dalla Guardia Costiera elementi, anche legati al nostro territorio, che possano far bene una volta inseriti nella governance portuale, non sarebbe difficile né – ritengo – infruttuoso».
Insomma, per spostare l’attenzione dal nome di Signorile, Magrì, abituato a lavorare dietro le quinte, cerca di rilanciare auspicando una eventuale accoppiata tra Fabio Massimo Pallottini e un profilo proveniente dalle Capitanerie di Porto. Non ne fa il nome, ma la sua amicizia e la sua stima per l’ex vice comandante di Civitavecchia, poi numero uno a Fiumicino e ora in forza al Ministero dell’Agricoltura, Lorenzo Savarese è nota in tutto il mondo dello shipping, sia a livello nazionale, sia a quello locale tanto bistrattato da Magrì. Forse perché è quello che lui meglio conosce e dove a sua volta è meglio conosciuto.
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