Allumiere, un grande faggio dipinto sulla facciata del palazzo di piazza della Repubblica
ALLUMIERE – E se domani il grande edificio in piazza della Repubblica di Allumiere, adiacente al Palazzo Camerale, diventasse il “Palazzo che respira”? Da un’idea progettuale di Diego Regnani e Riccardo Pasquini (che lo ha materialmente realizzato) è nato infatti un bozzetto che rappresenta un grande faggio, simbolo di Allumiere e delle sue radici che dovrebbe essere dipinto sulla facciata dell’edificio. Nell’idea dell’artista Riccardo Pasquini dovrebbe essere realizzato un mix di pittura e arte vivaistica: con le ramificazioni che si estendono verso i balconi adornate con vere piante, andando a costruire un vero e proprio giardino verticale. Verrebbe utilizzata, poi, una particolare pittura naturale che sfrutta la luce del sole per ridurre la presenza di ossido di azoto nell’aria: da qui il progetto dal nome “il palazzo che respira”. L’amministrazione comunale ha proposto ai proprietari del palazzo di “Costruire insieme una nuova immagine di piazza della Repubblica cogliendo l’occasione di un bando emanato dalla Regione Lazio che finanzia opere di street art al 100%”. “Dopo i lavori eseguiti in seguito allo smantellamento del vecchio distributore di benzina e il finanziamento di 250mila euro già ottenuto per importanti lavori sul Palazzo Camerale, questo potrebbe essere un ulteriore passo verso la valorizzazione del nostro centro storico – spiega il vicesindaco di Allumiere, Manrico Brogi – il discorso è nato durante una chiacchierata con la Soprintendenza mentre si facevano i sopralluoghi per i lavori della piazza. In quel frangente la Sovrintendenza ci ha caldamente invitato a fare qualcosa per poter, in qualche modo, destrutturare la facciata di quel palazzo. Ci hanno consigliato di partecipare al bando della Regione Lazio, perché la ”street art” rappresenta un percorso di costruzione pubblica e collettiva di processi culturali in cui le aree deputate alla realizzazione degli interventi artistici non sono solo cornice del gesto artistico, ma diventano parte integrante di un luogo, essendo esse stesse valorizzate dallo spazio e dalle architetture in cui sono inserite ed entrando così a far parte di un paesaggio”.