Dossier Cina: spunta anche il nome di Civitavecchia
CIVITAVECCHIA – Ha suscitato curiosità, sorpresa ed interesse il “dossier Cina” dove compare anche il porto di Civitavecchia. Migliaia di persone, nel mondo e in Italia, tutte schedate da una società privata cinese con base a Shenzhen, la Zhenhua, che raccoglie informazioni su di loro «per conto di Pechino». È quanto emerso dall’analisi di un mastodontico database ottenuto da Il Foglio – insieme con altre testate internazionali come Telegraph, Sunday Times, Indian Express, Globe and Mail e Australian Financial Review – che ha evidenziato come la Okidb raccoglie informazioni pubbliche disponibili online, nei social network, blog, articoli. Tre le categorie per la sezione Italia. La prima riguarda parlamentari, membri delle istituzioni, commissioni, consiglieri regionali, sindaci. Ma anche persone legate all’industria strategica, nonché vescovi e prelati. Ci sono poi Autorità portuali con un cospicuo numero di nomi di persone che lavorano per i porti di Trieste, Genova fino a Civitavecchia. La seconda parte del database, scrive Il Foglio, «è tra le più anomale», con «1.012 nomi di persone che hanno a che fare con l’influenza e gli obiettivi della Cina». Ma la terza parte è la più singolare, perché contiene 2.732 nomi di indagati e condannati, «in prevalenza membri della criminalità organizzata. Una notizia rimbalzata tra le banchine portuali; in tanti si sono chiesti in che modo Civitavecchia possa essere presente nel dossier, che tipo di rapporti ci sarebbero con la Cina e, soprattutto, quali sono i nomi schedati.