CALCIO ECCELLENZA I nerazzurri superano il primo turno di Coppa Italia dagli undici metri (4-3) contro la Polisportiva Favl Cimini Vecchia, passaggio col brivido
MARCO GRANDE
Compattezza, spirito di squadra e tanta voglia di stupire: con queste tre caratteristiche è possibile riassumere la prima partita ufficiale nella nuova stagione del Civitavecchia 1920, che rischia addirittura di perdere il primo turno di coppa Italia contro la Polisportiva Favl Cimini ai calci di rigore a causa della mancata capacità di concretizzazione nell’arco dei novanta minuti di gara, ma che comunque riesce ad approdare al secondo turno proprio grazie ai tiri dagli undici metri. Dal dischetto, infatti, si rivela ai fini del risultato irrilevante l’errore di Franceschi, a fronte delle due inesattezze che i viterbesi hanno commesso con i penalties sbagliati da Politanò e Cristian Vittorini. Dopo appena tre minuti un già ispiratissimo Luigi Ruggiero semina letteralmente il panico tra la difesa avversaria e, partendo dalla sinistra, si accentra grazie ad una serie di finte fino ad arrivare al limite dell’area di rigore: a questo punto l’ex primavera dell’Inter, al fine di evitare l’intervento di anticipo dei difensori viterbesi, decide di calciare di punta in perfetto stile calcetto. L’esito di questa impeccabile azione, però, si conclude con il tiro che termina sulla traversa. I legni iniziano ad essere parte integrante dell’inizio di partita dei tirrenici, i quali intorno al decimo si ripetono colpendo sempre la traversa con l’under Liberati, che nel corso di tutto il tempo in cui è stato impiegato ha dimostrato carattere e personalità, quasi come se giocasse in prima squadra da una vita. Il pericolo più evidente corso dai civitavecchiesi si verifica invece qualche minuto più tardi, quando un bel cross proveniente dalla fascia sinistra vede il numero sette della P.F.C Bertini impattare solo e indisturbato perfettamente di testa: tutti pensano ad un gran goal ma l’estremo difensore dei laziali Pancotto compie un vero e proprio miracolo salvando un pareggio che fino ad ora agli uomini di mister Paolo Caputo sta veramente stretto. Primo tempo concluso e 0 a 0. Nella ripresa il copione stenta a cambiare, con gli uomini di patron Presutti che sostanzialmente padroneggiano sul piano della supremazia territoriale anche se l’unica pecca che gli si può attribuire è quella relativa alla scarsa capacità di concretizzazione. Ruggiero, al principio del secondo tempo, dimostra di essere perfettamente in partita: è sempre lui in due circostanze a creare scompiglio nelle file della Polisportiva: nel primo caso, tuttavia, la sua conclusione finisce alta, nel secondo, invece, è solamente atta a produrre un corner. Col tempo inizia a farsi vedere anche bomber Manuel Vittorini, completamente assente in occasione della prima frazione di gara: intorno al ventesimo produce prima un contropiede innescando un compagno, ma assistiamo in questo caso ad un ottimo intervento di Pancotto che evita il peggio. Qualche istante più tardi, invece, costringe Fatarella al giallo. Il prezzo da pagare col passare dei minuti è molto alto: esporsi spesso nella metà campo avversaria, infatti, rende più alte le probabilità di favorire il contropiede avversario. Intorno alla mezz’ora, qualche istante prima di uscire in favore di Catracchia, Cerroni rischia di andare in goal ma la sua conclusione finisce deviata in calcio d’angolo. Il rammarico e la delusione per non averla chiusa nei novanta di gara porta il confronto a risolversi con i tanto temuti calci di rigore, ma con la Vecchia che alla fine sorride per un passaggio del turno più che meritato, nonostante sia giunto con gli straordinari.
Della partita di domenica, intanto, ha parlato mister Paolo Caputo: «La qualificazione – afferma la guida tecnica nerazzurra – è nettamente meritata; abbiamo preso due traverse nel primo tempo e personalmente posso dire che se avessimo fatto goal la gara avrebbe preso un altro verso.Siamo stati comunque bravi e forse anche troppo pazienti, lo spirito di sacrificio ci ha premiato: vedere giocatori come Ruggiero, Cerroni e Catracchia impegnarsi per il gruppo e ripiegare fa sicuramente ben sperare. Stiamo puntando molto alla valorizzazione dei giovani, i quali stanno ripagando la fiducia che abbiamo riposto in loro in virtù del fatto che, per quanto riguarda i 2003, li abbiamo lanciati con un anno di anticipo. Devo pertanto congratularmi con i vari Grossi e Liberati che stanno giocando egregiamente.Infine vorrei fare un plauso ai tifosi, i quali nonostante le normative legate al Covid hanno comunque voluto esserci dando il loro supporto dall’esterno del campo. Devo ammettere che poche società hanno sostenitori come i nostri, sono loro il dodicesimo uomo in campo».