Referendum, Pasquini: «Non sono d’accordo con il sì, c’erano altre priorità come salvaguardare le rappresentatività territoriali»
ALLUMIERE – “Non sprizzo di gioia per il risultato del referendum”: questo il commento a caldo del sindaco di Allumiere Antonio Pasquini dopo i risultati delle consultazioni referendarie comunali e regionali svoltesi domenica e lunedì in tutta Italia.
“Non sono d’accordo con il risultato perché – prosegue Pasquini – secondo me c’erano altre priorità, soprattutto quelle di salvaguardare le rappresentatività territoriali e quindi le preferenze la suddivisione dei collegi. Ad Allumiere, come nel resto del Paese, la popolazione si è espressa nettamente a favore del sì e quindi per il taglio dei parlamentari. Temo che possa venire a mancare la rappresentatività dei piccoli territori”.
Per quanto riguarda invece le regionali il primo cittadino collinare esulta: “Sono soddisfatto per il risultato, perché si parlava di un risultato tennistico da parte del centrodestra, ma non è stato così: le elezioni regionali si sono concluse con un pareggio e ciò ha dimostrato che nonostante il covid e le difficoltà da esso provocate, l’attività di governo e delle Regioni sta andando bene e sta ottenendo il consenso del popolo. È vero che guardando la cartina d’Italia la situazione non è buona visto che 15 Regioni sono del centrodestra e 5 del centrosinistra, ma va rilevato che il PD si è confermato in tutta Italia il primo partito e ha ottenuto consensi e un ottimo risultato anche nelle elezioni comunali. Finalmente il Partito Democratico ha trovato un segretario serio competente che sta lavorando bene che sta facendo un grande lavoro. Nicola Zingaretti è un uomo capace che ascolta il territorio e vive la quotidianità ed è molto attivo tra la gente; è un uomo e un politico che a ascoltare la voce dei sindaci dei piccoli territori. Non va dimenticato che il secondo mandato Zingaretti è stato sostenuto dai sindaci e proprio con questi ha un ottimo rapporto e dialogo. Il PD, quindi, sta facendo quello per cui era nato: ascoltare i territori e portare le istanze dei vari Comuni all’interno delle Regioni e del Governo. La speranza che non nascano candidature nate dall’alto, ma che vengano dal territorio. Auspico, inoltre, che si faccia un bel piano con i finanziamenti europei per rilanciare l’economia nazionale. Mi auguro che si metta mano ai decreti sicurezza e recovery found e che si torni a parlare di legge elettorale con “preferenze” e “proporzionale”, perché i parlamentari devono essere espressione del territorio. Per quanto riguarda deputati e senatori se l’abbiamo ridotti ora vogliamo sceglierli e non averli imposti dall’alto”.