Barbazza e Tarantino replicano agli attacchi di Settanni, Fiorucci e Fratturato «Stiamo facendo l’impossibile per far uscire la farmacia dalla palude»
SANTA MARINELLA – Il delegato alla farmacia comunale Carlo Tarantino e l’assessore ai servizi sociali Renzo Barbazza, replicano agli esponenti della destra che avevano contestato l’amministrazione per aver abbandonato la farmacia comunale. “Che il consigliere Settanni, ormai passato armi e bagagli con gli ex amministratori e il consigliere Fiorucci siano intervenuti sulla questione annosa della farmacia comunale – dicono Tarantino e Barbazza – non sorprende più di tanto, essendo alla loro prima esperienza politica locale. Ma che lo faccia anche Eugenio Fratturato, che per più di dieci anni ne è stato il delegato intoccabile, facendone il bello e soprattutto il cattivo tempo con una gestione personalistica e con i risultati che conosciamo e per i quali è il primo responsabile, questo francamente non può essere accettato, in quanto c’è un limite alla decenza politica. La nostra amministrazione ha ereditato una situazione disastrosa che l’ha costretta a dichiarare il dissesto finanziario a causa di dieci anni di mala politica e ciononostante sta faticosamente affrontando e risolvendo problemi secolari che si sono aggravati nel corso del tempo. Dalla carenza di personale, all’insufficiente approvvigionamento dei farmaci, alla divisione della gestione della farmacia in una parte economica e una tecnica con il risultato di creare un vuoto comunicativo tra i due settori, disperdendo il bilancio specifico farmaceutico in tanti rivoli indifferenziati tali da far perdere ogni traccia della reale contabilità della farmacia, oltretutto senza mai porre al centro la natura sociale o avviando iniziative utili alla cittadinanza quali le consegne a domicilio per le persone particolarmente fragili, servizi sanitari e parasanitari volti a ridurre le liste di attesa e a decongestionare gli ambulatori dei medici di famiglia o della Asl”. “Niente di tutto questo è stato fatto per anni – concludono Barbazza e Tarantino – ed ora si tenta scorrettamente e demagogicamente di puntare il dito contro una maggioranza che sta facendo il possibile e anche l’impossibile per far uscire la farmacia comunale dalla palude in cui è stata spinta, tentando, altresì, di riscoprirne il significato sociale e pubblico, a partire dalla volontà di scongiurarne la privatizzazione ma, al contrario, di tentare, se possibile una gestione in house, come sta avvenendo in molte realtà del comprensorio”.