Tarquinia, oggi la presentazione del libro sui restauri del Pastura
TARQUINIA – Sarà presentato oggi pomeriggio alle 17,45 al Duomo, il libro “Il Pastura nel Duomo di Tarquinia. Gli affreschi di Antonio Del Massaro da Viterbo dopo il restauro”. L’incontro sarà introdotto da Giovanni Insolera, incaricato diocesano per i Beni culturali e curatore dell’opera e vedrà gli interventi del vescovo Gianrico Ruzza, di Claudio Canonici direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose Trocchi, e di Enrico Parlato, dell’Università della Tuscia. Gli affreschi sono stati presentati, dopo il lavoro di restauro, lo scorso 20 luglio in occasione dei festeggiamenti di Santa Margherita, contitolare del Duomo di Tarquinia. I dipinti che si trovano nel Presbiterio, compongono il ciclo mariano eseguito negli ultimi anni della sua vita da Antonio del Massaro da Viterbo, detto Il Pastura (1450–1509) e vennero riscoperti all’inizio dei lavori di ristrutturazione (1875) della chiesa cattedrale di Tarquinia, allora Corneto, consacrata da Bartolomeo Vitelleschi nel 1463. A oltre due anni di distanza dalla conclusione dell’ultimo restauro degli affreschi, la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia promuove questa pubblicazione con l’intento di offrire nuovi contributi alla conoscenza dell’opera di Antonio del Massaro detto il Pastura. Oltre a presentare un’analisi accurata del ciclo mariano tarquiniese, il volume si sofferma sui principali presupposti storico-artistici dell’ultimo lavoro del Pastura. Ne evidenzia le relazioni con la situazione culturale e politica romana e con le collaborazioni prestate in trent’anni di carriera a Pinturicchio e ad altri protagonisti della pittura dell’Italia centrale a cavallo dei secoli quindicesimo e sedicesimo. Come è noto, a seguito dell’incendio del 1643, le “Storie di Maria”, dipinte dal Pastura per la cappella dei Vitelleschi in presbiterio, vennero scialbate e nascoste ai fedeli e agli studiosi per duecentotrenta anni. Un’attenzione particolare, sostenuta anche dalla trascrizione di documenti inediti, è pertanto dedicata allo scoprimento del 1874 e al primo intervento di restauro degli affreschi così ragguardevoli. Viene infine presentato il pregevole ritratto scolpito sulla lastra tombale di Bartolomeo Vitelleschi, nipote del cardinale Giovanni, restaurato insieme con la pictura in presbiterio toto di cui fu il primo committente.