Vertenze portuali, Tedesco: ”Coinvolgiamo anche Mit e Regione”
CIVITAVECCHIA – Le vertenze aperte nel porto sono diverse, i problemi occupazionali si moltiplicano e c’è preoccupazione per la tenuta dello scalo. Al di là dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus che ha accelerato processi già in atto, amplificandone i problemi. Il grido dall’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Ugl, a seguito dell’avvio delle procedure per l’attivazione della cassa integrazione anche da parte di Cfft, una delle pochissime società che era riuscita a non ricorrere agli ammortizzatori sociali in piena emergenza, non è rimasto inascoltato. Il sindacato ha chiesto l’apertura, con urgenza, di un tavolo di crisi città porto «con l’obiettivo di monitorare e gestire – hanno spiegato – gli effetti economici e sociali della crisi portuale». Il sindaco Ernesto Tedesco si è detto pronto ad affrontare la situazione, sottolineando però la necessità di alzare il livello di discussione. «Abbiamo segnalato più volte – ha infatti spiegato – le difficoltà e le problematiche connesse allo scalo e siamo pronti, anche questa volta, ad impegnarci nei limiti delle nostre competenze per affrontare queste ulteriori criticità». Un tavolo tra Comune e porto, dunque, ma è imprescindibile coinvolgere anche le realtà produttive del territorio e, soprattutto, le istituzioni sovracomunali, e quindi Regione Lazio e Ministero delle Infrastrutture e trasporti. «Con il Mit – ha aggiunto ancora Tedesco – abbiamo avuto già diverse interlocuzioni e può essere questa un’ulteriore occasione di confronto. Bisogna affrontare insieme queste problematiche, ma occorre farlo con chi poi può garantire riscontri concreti». Un primo passo potrebbe essere la convocazione del consiglio comunale aperto convocato per novembre scorso, ma rinviato di fatto per l’apertura dell’inchiesta della magistratura sul porto storico. Un primo passo, seppur a pochi mesi ormai dalla scadenza del mandato del presidente Francesco Maria di Majo, potrebbe quindi essere il consiglio comunale aperto, «ma dovrà essere un confronto utile e costruttivo – ha concluso Tedesco – e non vetrine di dialettica fine e se stessa; un’occasione per dare delle risposte serie ad una situazione emergenziale».