Si torna in classe con le nuove norme anti covid tra entusiasmo e preoccupazione Domani suona la campanella anche per gli studenti di Tarquinia
TARQUINIA – Cartelle, zaini, penne, ma anche mascherine.
Anche gli studenti di Tarquinia si preparano a tornare sui banchi di scuola. Domani infatti primo suono della campanella nelle scuole cittadine che, tra le numerose difficoltà legate alle norme anti covid, dovranno accogliere gli studenti con la regola principe del mantenimento del distanziamento.
Si torna in classe alle superiori, nell’istituto Cardarelli, dopo l’avvio di anno scolastico con la Dad, la didattica a distanza, prevista dalla dirigente scolastica Laura Piroli a seguito dell’ordinanza sindacale che rinviava la partenza delle lezioni dal 14 al 28 settembre.
E si torna sui banchi anche per tutti gli altri piccoli studenti: asilo, elementari e medie con i primi giorni nei quali in alcuni casi, all’istituto comprensivo Ettore Sacconi sono previste dislocazioni provvisorie, come quelle per le classi prime delle medie, sezioni A, B, C, E del plesso Dasti che, secondo quanto comunicato dalla dirigente scolastica Dilva Boem ai genitori, svolgeranno le lezioni presso la sede Sacconi. Mentre altre classi a partire da martedì inizieranno con la didattica a distanza.
Intanto scoppia la polemica sulla scuola Dasti ancora interessata dai lavori. Il Pd attacca l’amministrazione comunale. “La scuola media Dasti di Tarquinia non aprirà i battenti a causa di ritardi nei lavori di ristrutturazione – tuonano dal Pd – Vogliamo complimentarci con l’amministrazione comunale, il sindaco, gli assessori per la capacità, la tempestività nella comunicazione e l’abilità di essere riusciti, nonostante il rinvio di due settimane, a creare un pasticcio del genere”.
“Poiché le scuole di Tarquinia erano tutte, tranne la Dasti, agibili già per l’apertura del 14 settembre, – aggiungono dal Pd – questo ulteriore ritardo è colpevole e senza possibili scusanti. Il Comune doveva porre la scuola come priorità assoluta, vigilando sull’organizzazione così come sui lavori edilizi. Questa disorganizzazione è gravissima”.