Port Authority Security, domani l’assemblea dei soci
CIVITAVECCHIA – Dopo il rinvio di fine settembre è convocata per domani l’assemblea dei soci della Port Authority Security. Il Piano operativo annuale, come spiegato da Molo Vespucci, prevede un costo complessivo pari a 3.280.000 di euro per un fabbisogno annuo previsto di 134.000 ore di servizio di vigilanza e security portuale. La questione è stata discussa anche nel corso dell’ultimo Comitato di Gestione, quando è stato preso atto “del documento di pianificazione proposto – hanno aggiunto dall’ente – e dei risultati conseguiti a seguito dell’efficientamento della gestione e della razionalizzazione dei servizi operata nel corso degli ultimi anni che hanno determinato una sensibile riduzione dei costi assicurando i livelli occupazionali e l’elevata qualità dei servizi erogata. Deliberando all’unanimità la presa d’atto del POA 2021 e dei risultati conseguiti in termini di efficientamento e minori costi il Comitato di Gestione ha, quindi, dato mandato al presidente di proseguire nella medesima politica di riduzione dei costi”. In realtà nel corso della seduta sarebbe stato presentato anche un piano licenziamenti del personale per contenere i costi e tentare di salvare, in qualche modo, la società di sicurezza portuale; proposta che però non è stata accolta, anche perché non compete al comitato di gestione decidere i licenziamenti del personale.
“Positivi riscontri anche da parte dei Revisori dei conti che hanno evidenziato come nella valutazione ai sensi dell’articolo 192 del Codice degli appalti si debba tener conto anche di altri parametri oltre a quello puramente economico finanziario – hanno spiegato dall’Adsp – nel dicembre 2018 il Comitato di Gestione con delibera n. 62, preso atto della diseconomicità della gestione, si era espresso per il mantenimento e la salvaguardia della gestione in house del servizio di security portuale a condizione di efficientarne la gestione secondo criteri ispirati a obiettivi di contenimento della spesa e aumento della produttività. A distanza di due anni, ai membri del Comitato sono stati illustrati i risultati conseguiti e le azioni intraprese così da superare le criticità emerse. In particolare, con le modifiche apportate alla Convenzione si sono rideterminate le modalità di erogazione dei corrispettivi e la fatturazione degli stessi da parte della società. Si è completamente riformulato l’articolo 4 (tariffe, corrispettivi) della Convenzione con l’introduzione del POA quale strumento di pianificazione e programmazione annuale, redatto sulla base dei fabbisogni dell’Ente e tenuto conto dei costi effettivi e complessivi della società assicurando, in tal modo, la massima trasparenza nella gestione della società e nei rapporti intercorrenti con l’AdSP. A seguito della modifica della Convenzione si è, pertanto, approvato il primo POA e, nel mese di settembre 2019, il Bilancio d’esercizio 2018 con il riconoscimento dei corrispettivi in conformità alla nuova disciplina definita con la nuova Convenzione ed un’attenta ricognizione dei costi riclassificati secondo gli schemi del POA. Nel mese di ottobre 2019 – hanno aggiunto – si è infine approvato il POA 2020 relativo all’esercizio in corso. Contestualmente si sono adottate tutte una serie di misure operative e gestionali, quali l’internalizzazione della figura del direttore tecnico, il trasloco della sede presso locali a disposizione dell’AdSP, l’internalizzazione della tenuta della contabilità, il dimezzamento dei compensi degli organi di gestione e controllo della società, oltre ad una drastica limitazione del ricorso a servizi e consulenze esterne, grazie ad una puntuale revisione dei fabbisogni e una razionalizzazione ed efficientamento dei servizi operativi e della loro organizzazione. Grazie alle misure adottate si è realizzata, quindi, una generale riduzione dei costi complessivi. In particolare, per quanto riguarda i costi esterni, si è passati dai 456.950 euro del 2019 ai 240.300 euro previsti nel 2021, con una riduzione del 47%, percentuale che comprende anche le spese per servizi esterni, in particolare quelle relative all’espletamento del servizio di vigilanza da parte di società terze alle quali si è fatto ancora ricorso nel 2019 per una spesa pari a oltre 85.000 euro e attualmente azzerate”.