Unione inquilini, una lettera a Sindaco e Prefetto per chiedere la proroga del blocco sfratti
CIVITAVECCHIA – L’Unione inquilini di Civitavecchia scrive al sindaco Ernesto Tedesco e al prefetto di Roma Matteo Piantedosi in considerazione della mancata proroga della sospensione degli sfratti – che scadrà il 31 dicembre – e il conseguente riavvio delle azioni di rilascio a partire dal mese di gennaio 2021.
“Chiediamo – si legge nella missiva – la convocazione di un tavolo sulla crisi abitativa, con tutti i soggetti istituzionali, le associazioni sindacali e sociali al fine di un coordinamento attivo per prevenire eventuali esecuzioni di sfratti senza passaggio da casa a casa e attuare tutte le misure agevolative già in essere e quelle che saranno varate, a partire dalla Legge di Bilancio e dal Recovery Plan”.
Proprio in merito al Recovery plan l’Unione inquilini di Civitavecchia ha diversi suggerimenti. “Chiediamo alle autorità in indirizzo – scrivono – un intervento sul Governo e Parlamento affinché venga varata una nuova proroga dell’esecuzione degli sfratti, almeno fino al 30 giungo 2021, prevedendo nel contempo forme di indennizzo per i locatari per evitare l’ulteriore aumento delle sentenze di sfratto; siano fortemente incrementati gli stanziamenti previsti nella Legge di Bilancio per il fondo sociale di sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole; nel Recovery Plain venga previsto una linea di progetto, con relativo adeguato finanziamento e tempi certi di attuazione, con l’obiettivo di incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, al fine di rispondere alla domanda oggi inevasa”.
Per l’Unione inquilini è necessario che si proceda con una ulteriore proroga delle esecuzioni degli sfratti, almeno fino a giugno 2021 e aumentare gli stanziamenti previsti per contributo affitto e morosità incolpevole.
“Abbiamo oggi – proseguono dall’Unione – l’occasione storica di affrontare il nodo di fondo della sofferenza abitativa: la carenza di abitazione di edilizia residenziale pubblica a canone sociale. È questo il motivo di fondo per cui chiediamo che il Recovery Plan che il governo sta predisponendo e che il Parlamento sarà chiamato a discutere, contenga nei suoi progetti prioritari, quello di un piano casa di incremento degli alloggi ERP a canone sociale, attraverso la leva principale del riuso del patrimonio immobiliare oggi inutilizzato e spesso lasciato al degrado. La nostra proposta – dichiarano – è quella di connettere i due piani: quello legato all’emergenza degli sfratti e del sostegno al reddito e quello legato a una risposta strutturale che incrementi in maniera forte l’offerta di alloggi a canone sociale”.