Resta in carcere il presunto aggressore. Per l’avvocato Iervolino importante la perizia sull’arma Accoltellamento a largo Galli, il 41enne: «Non conosco quell’uomo: mi sono difeso»
CIVITAVECCHIA – «Quell’uomo non lo conosco: ha estratto lui un coltello e mi sono soltanto difeso». Queste sarebbero state le dichiarazioni del 41enne civitavecchiese accusato di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di arma. Sarebbe lui, secondo gli inquirenti, ad aver aggredito e ferito a coltellate un 46enne, giovedì scorso, a largo Galli: ad arrestarlo la Polizia. L’uomo, assistito dall’avvocato di fiducia Tiziano Iervolino ha fornito ieri la propria versione dei fatti al giudice Paola Petti che però, al temine dell’udienza, ha convalidato l’arresto, confermando la misura cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento di prove, definendo le dichiarazioni “un espediente difensivo”. Il 41enne ha raccontato di essere stato aggredito e di essersi così difeso: essendo maestro di arti marziali, ha quindi cercato di fermare l’uomo che aveva di fronte. Probabile che nella colluttazione e soprattutto nel tentativo di bloccargli il braccio dietro la testa, questo si sia ferito con il coltello che impugnava. Ha quindi affermato di non conoscere neanche la terza persona, quella che secondo una testimonianza avrebbe tenuto fermo il 46enne finito al San Paolo. «A questo punto – ha spiegato l’avvocato Iervolino – fondamentale potrebbe essere l’esame sull’arma, per capire quali impronte possano esserci». Nei prossimi giorni il legale deciderà se fare o meno ricorso al Riesame.