Spiacevole episodio all’istituto Cardarelli. Ferma condanna da parte della scuola che si dissocia da simili gesti di violenza. Sconcerto tra i ragazzi IL FATTO Insulti razzisti con voci camuffate durante la teleconferenza sulla Shoah
TARQUINIA – Spiacevole episodio durante la teleconferenza di riflessione e approfondimento organizzata dall’istituto superiore Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, per ricordare la Shoah, in occasione della Giornata della memoria.
Mediante due profili falsi, due persone sconosciute sono riuscite ad inserirsi nella riunione on line dedicata al tema (riunione che si è svolta lo scorso 27 gennaio), ed hanno tentato, con messaggi vocali, forse registrati e camuffati, di dire frasi inopportune a sfondo razzista evidentemente con il solo intento di creare disturbo e vanificare, così, l’importante evento di memoria.
Subito gli ignoti, che avrebbero richiamato parole tipiche dei cosiddetti contestatori della rete, sono stati espulsi dalla riunione, che è potuta proseguire in tranquillità.
Intanto tra i ragazzi si continua a parlare di quanto accaduto e si cerca di capire chi possa essere stato ad aver inscenato la spiacevole azione di disturbo perché tale intrusione ha provocato sconcerto e sdegno sia tra gli studenti che tra gli insegnanti.
L’iniziativa on line “Finché avremo voce”, è stata portata avanti dall’IIS Cardarelli in collaborazione con l’associazione umanitaria “Semi di Pace” e un team di insegnanti con l’obiettivo di offrire, a tutti gli studenti della scuola, uno spazio di conoscenza e di formazione e per sensibilizzare i giovani sui valori del rispetto, della tolleranza, della pace e della partecipazione attiva. Lo slogan “Finché avremo voce” scelto per orientare l’incontro richiamava alla responsabilità, di ciascuno, nel contrastare e nel denunciare ogni forma di intolleranza e di razzismo. E proprio durante lo svolgimento della teleconferenza, mentre gli studenti seguivano i vari interventi e filmati, si sono inseriti due soggetti.
La dirigente scolastica, Laura Piroli, ha immediatamente assunto tutti i provvedimenti necessari, informando le competenti autorità di polizia per le opportune valutazioni ed indagini.
L’Istituto, tutto, si dissocia da questi “gesti di violenza, che dimostrano l’insostituibile ruolo della scuola, quale antidoto efficace verso derive pericolose di antisemitismo e cieca ignoranza”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA