I dati regionali mostrano un quadro allarmante per il terzo trimestre del 2020 con il 54% di imprese chiuse in più rispetto al 2019 Commercio, il settore annaspa
CIVITAVECCHIA – «Nel terzo trimestre 2020 le imprese cessate sono state il 54% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. È il dato più elevato negli ultimi 5 anni. Ed il valore aggiunto prodotto dalle imprese del commercio, del turismo e dei sevizi nel 2020 è calato del 7%. Il calo dei consumi sempre 2020 su 2019 è pari a -15%». Numeri drammatici che fanno riflettere su quanto sia profonda la crisi economico-sociale scatenata dalla pandemia. Un dato che si riferisce al territorio regionale anche se, purtroppo, Civitavecchia non fa eccezione. Per le attività locali di bar e ristorazione si parla di un calo vendite o entrate che va dal 40 al 50% con picchi fino al 70%. Il tutto reso ancora più difficile da ripartenza a singhiozzo o comunque rallentate che danneggiano le imprese e impediscono la giusta programmazione. Basta pensare, ad esempio, alla scelta della zona rossa per il periodo natalizio annunciato solo pochi giorni prima delle feste. La crisi è tangibile. «Il problema – ha spiegato il presidente della Confcommercio di Civitavecchia Graziano Luciani – è a livello nazionale, con categorie fortemente danneggiate da queste restrizioni che dovrebbero essere supportate realmente da ristori, penso ad esempo al caso della Francia». I numeri dei contagi sono in calo e per metà febbraio si attende un allentamento delle restrizioni e questo sarà il primo week end di zona gialla: una boccata d’ossigeno per i ristoratori.