Tarquinia, contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività produttive e/o la riqualificazione delle esistenti: termini prorogati al 15 marzo
TARQUINIA – E’ stato prorogato fino al 15 marzo il termine per la presentazione delle domande per il bando pubblico indetto dal Comune di Tarquinia per la concessione di contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività produttive e/o la riqualificazione delle esistenti nel centro storico di Tarquinia. Il Comune di Tarquinia ha stanziato circa 200mila euro sul progetto. Il bando si inserisce all’intero del piano di sviluppo economico per fronteggiare la pandemia e lo spopolamento del centro storico, e fa seguito all’avviso esplorativo approvato dalla giunta lo scorso 12 giugno finalizzato all’individuazione di soggetti potenzialmente interessati ai fondi. Già 21 le richieste giunte in Comune. Potranno accedere ai fondi tutti i soggetti, in qualsiasi forma giuridica, anche associata, interessati all’apertura di botteghe artigiane o artistiche, di negozi di produzione artigianale e/o vendita al dettaglio di prodotti agroalimentari tipici, nonché di spacci vendita di aziende agricole locali. “Un’iniziativa – ha spiegato l’assessore Luigi Serafini – inserita nel più ampio progetto di rilancio economico del paese dopo il lockdown, indirizzata alla creazione di un centro commerciale naturale”. “Si è partiti – ha spiegato il sindaco Giulivi – dalla necessità di migliorare l’accoglienza e l’attrattività dell’offerta commerciale e turistica del centro storico e per fare questo era necessario favorire l’avvio di nuove attività d’impresa commerciali, artigianali e produttive e contribuire alla riqualificazione di quelle esistenti. Il motore principale è stato l’idea di una città a misura di turista, dove chi viene a visitare il nostro paese e le nostre ricchezze artistiche ed archeologiche possa anche trovare i negozi tipici di un centro medievale, dove scoprire la vena artistica e la tradizione artigiana di questo territorio e le sue eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche”.