Barbazza: «Da mesi, con il sindaco, siamo in rotta sul tema dei project financing. Abbiamo sempre detto di essere contrari»
SANTA MARINELLA – Sale la polemica tra il sindaco Pietro Tidei e l’ex componente di maggioranza Sinistra Democratica, dopo la decisione presa dal primo cittadino di ritirare la delega assessorile all’esponente di SD Renzo Barbazza. In una nota, il medico, precisa che “la rottura dei rapporti con la maggioranza, è stata causata dal nostro diniego per il project financing sul cimitero e soprattutto per la presenza, in giunta, di Emanuele Minghella che ha fatto parte dell’amministrazione di centrodestra guidata da Bacheca. Da mesi, con il sindaco, siamo in rotta sul tema dei project financing. Gli abbiamo sempre detto di essere contrari a questa scelta perché consegnano beni comunali a privati. Purtroppo, lui, ha continuato a perseguire questa strada fino al consiglio comunale di qualche settimana fa, quando ha portato a votazione la delibera sul project per il cimitero comunale a cui noi abbiamo votato contro. Ovvio che poi Tidei, avesse una sola scelta, quella di togliermi le deleghe, ma io lo aveva già fatto da tempo”. Sinistra Democratica, fa la cronistoria di quello che è stato il suo rapporto con la giunta Tidei, sin dal momento delle elezioni. “Abbiamo deciso di partecipare alle elezioni Comunali – dicono i responsabili locali di Sd – per dare il nostro contributo politico alla formazione di una coalizione di centro sinistra, civica, progressista, che ponesse fine all’egemonia decennale del centrodestra. All’epoca furono poste condizioni precise da parte di tutti, soprattutto del PD, partito cardine dell’alleanza, che però, come spesso avviene, furono, col tempo, non rispettate. Ci ricordiamo ancora degli isterismi dell’ex segretario del PD poi passato in Italia Viva per obbedire alle richieste di qualcuno che, battendo i pugni sul tavolo, si opponeva fermamente alla possibilità che ex rappresentanti della giunta Bacheca facessero parte della nostra coalizione. Ma Tidei, nonostante tutto, nominò Minghella assessore. Tutto questo, nel silenzio e nell’accettazione generale, in particolare del PD. Questo episodio, ma non è l’unico, ha spostato l’asse della coalizione verso destra, alterandone l’identità politica, ed ha avviato un allontanamento progressivo di SD dalla maggioranza di governo cittadino. Tale distacco si è ulteriormente accentuato di fronte alla ricerca costante di una visibilità personale e al ricorso a facili proclami ed autocelebrazioni da parte del sindaco, e a frequenti tentativi di delegittimazione e di svilimento nei confronti degli avversari politici e di alcuni dipendenti comunali”. “L’ultimo e definitivo atto che ha sancito la rottura con Sd – proseguono i dirigenti – si è consumato nel consiglio comunale del 9 gennaio scorso, in occasione del nostro voto contrario sul project financing del cimitero. Non solo, ma anche sulle intenzioni più volte annunciate, da parte del Sindaco, di privatizzare la farmacia comunale e procedere alla svendita di alcuni beni comunali, in particolare la Passeggiata al Mare”. “Per questo – conclude la nota – Sinistra Democratica non ha potuto più riconoscersi in un modo di concepire la politica fatta di asservimento ai voleri di un uomo “solo al comando” e in cui il confronto democratico è stato spesso impoverito e calpestato e le informazioni sui problemi della città spesso riservate ad una ristretta cerchia di fedelissimi”. Alla luce di questo, da oggi noi ci collocheremo tra i banchi della minoranza”.