La donna ricattava un imprenditore di Tarquinia. Era stata arrestata dalla Polizia in flagranza di reato Chiedeva soldi all’ex amante in cambio del suo silenzio: condannata a tre anni e otto mesi di reclusione
TARQUINIA – Aveva prima intrattenuto una relazione sentimentale con un imprenditore di Tarquinia e poi aveva iniziato a ricattarlo, chiedendogli denaro in cambio del suo silenzio. La donna, romana di 41 anni, vicina al clan dei Casamonica, è stata condannata dal Tribunale di Civitavecchia, con giudizio abbreviato, a 3 anni e 8 mesi di reclusione e al pagamento di una multa da mille euro.
La 41enne si è resa responsabile del reato di estorsione ai danni dell’ex amante, un imprenditore di Tarquinia. Lo scorso luglio 2019 era stata arrestata proprio dagli investigatori del Commissariato di Polizia di Tarquinia al termine di una delicata operazione anti estorsione, conclusasi con la consegna controllata del denaro.
La donna aveva iniziato a chiedere all’uomo somme di denaro sempre più alte con la minaccia che, in caso contrario, avrebbe svelato tutti i segreti di cui era a conoscenza in merito alla vita privata dell’uomo e alla loro relazione.
La vittima, in un primo momento ha risposto alle continue richieste di denaro ma successivamente, esasperato dalle continue pressioni, ha denunciato il fatto al Commissariato, raccontando tutti i dettagli di quanto gli stava accadendo; anche perché stanco di sopportare le continue pressioni, consistenti in intimidazioni e atti violenti sia nei suoi confronti sia nei confronti dei suoi famigliari.
Sfruttando soprattutto l’inclinazione a delinquere e la loro asserita appartenenza a gruppi criminali ben conosciuti nella capitale, quali appunto la famiglia Casamonica, la donna e il suo complice, come già accaduto per altri malcapitati, incalzavano senza tregua la vittima fino a dare fondo alle sue risorse economiche.
Proprio grazie al coraggio dell’imprenditore tarquiniese che ha deciso di denunciare il fatto, gli investigatori, coordinati dalla Procura di Civitavecchia, sono riusciti ad attivare il dispositivo operativo, con protagonisti proprio gli uomini del Commissariato di Tarquinia.
L’operazione di consegna controllata è avvenuta di mattina, con gli estorsori che si sono recati a Tarquinia per riscuotere la somma di 500 euro, quale acconto della cifra totale richiesta e pari a 30mila euro. Una cifra che, in situazioni analoghe, poi lievitava all’infinito.
Gli investigatori del Commissariato di Tarquinia hanno predisposto un servizio di osservazione, riuscendo così a documentare lo scambio della somma richiesta e ad arrestare la donna nell’immediatezza del fatto, quando cioè la 41enne, accompagnata dal suo complice, si è incontrata con l’imprenditore denunciante sul lungomare di Tarquinia lido, nei pressi di un bar. L’imprenditore, come previsto, ha consegnato le banconote ed è andato via. La donna e il complice si sono invece diretti verso la loro auto, ma non hanno fatto i conti con il fatto che erano pedinati dagli investigatori della Polizia, che li hanno subito fermati e perquisiti.
La donna è stata bloccata e arresta dai poliziotti, allora diretti dal vicequestore Daniele Manganaro, nella piena flagranza del reato di estorsione, mentre il suo complice denunciato in stato di
libertà.
La consegna controllata è una tecnica investigativa che consente di seguire, a vista, il flusso di danaro ovvero qualsiasi provento di reato, al fine ultimo di provare la reale esistenza e sviluppo dell’attività delittuosa attraverso la consumazione della stessa che avviene appunto in maniera controllata.
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