L’Unione inquilini: «A rischio la vita dei cittadini più sfortunati, stritolati anche dall’emergenza sanitaria » Emergenza abitativa, il comitato presenta un esposto contro Tidei per inadempienza
SANTA MARINELLA – “L’emergenza abitativa a Santa Marinella è un problema grave. Si colloca ai livelli alti delle emergenze nazionali, paragonabile a quella di Roma e tra queste troviamo situazioni davvero a forte rischio. L’emergenza Covid, non ha fatto altro che aggravare la situazione in tutto il territorio nazionale. Per questo il governo Conte ha prorogato il blocco degli sfratti fino al 30 giugno. Nel 2020 un fondo affitti straordinario è stato erogato alle regioni in base alle emergenze segnalate. Le regioni distribuiscono le quote ai diversi Comuni, per aiutare i residenti in difficoltà economica. Una nuova trance di finanziamenti è stata erogata allo stesso scopo”. Questo il commento dell’unione Inquilini che chiede cosa sta succedendo invece in città per risolvere questo problema. “Non si ha notizia né dei fondi regionali per le morosità d’affitto, né di concrete soluzioni per risolvere nell’immediato l’emergenza – prosegue il sindacato inquilini – utilizzando il patrimonio pubblico ed il vasto patrimonio immobiliare privato inutilizzato. L’attuale amministrazione non è stata in grado di dare un minimo di certezza a quelle persone che sono in piena emergenza abitativa, malgrado le sollecitazioni del comitato cittadino per la casa. Il presidente del comitato, qualche giorno fa, ha presentato ai carabinieri un esposto contro il Sindaco Tidei per totale inadempienza, colpevole di mettere a rischio la vita dei cittadini più sfortunati, stritolati in una doppia emergenza abitativa e sanitaria. Il Comune, avrebbe infatti la possibilità, per le situazioni gravi, di requisire immobili per rispondere all’urgenza immediata. Ma la giunta Tidei, due mesi fa, deliberava l’avvio di un piano di zona 167 a Santa Severa, assegnata alla Coop S. Gabriele”. “Il piano – conclude l’unione Inquilini, sembra ricalcare “paro paro” quello proposto dalla giunta Bacheca nel 2012, dove si costruì in regime di edilizia agevolata e non per rispondere all’emergenza abitativa, rimasta senza risposte”.