CSP Tedesco ha coinvolto tutta la giunta nella decisione di conferire solo automezzi e liquidità per un totale di 3 milioni per ripianare soltanto la perdita del 2019. Rinvio per quella del 2020 grazie al Covid: la società resta così “impresentabile” a banche e creditori Scioglimento evitato, ma i problemi restano
CIVITAVECCHIA – Alla fine il sindaco Tedesco per Csp sceglie la via mediana. Un compromesso che se da un lato scongiura (per ora) lo scioglimento della municipalizzata, consentendole di riacquisire la continuità aziendale, dall’altro non fa che mettere il Sindaco e tutta la sua maggioranza in mezzo a un guado per certi versi ancora più pericoloso da affrontare rispetto alla situazione precedente, con la società che continua a perdere e ad allargare il “buco”.
Ieri pomeriggio infatti l’assemblea dei soci della Csp ha deliberato il ripianamento delle sole perdite del 2019, tramite il conferimento da parte del socio unico Comune di Civitavecchia dei 500.000 euro liquidi e delle due flotte di mezzi, gli autobus e gli autocompattatori dell’igiene urbana. Rispetto a quanto deliberato dal Consiglio Comunale con la delibera Grasso, non sono stati conferiti i tre immobili di proprietà comunale (lungoporto Gramsci, la ex farmacia di Via degli Orti e la ex sede di circoscrizione di via Montanucci, per un valore complessivo stimato allo stato del patrimonio del Comune di circa 918.000 euro).
In sostanza, non potendo avvalersi della norma anti-Covid per le perdite già maturate ed approvate con il bilancio 2019, per circa 2,3 milioni di euro, il Comune ha ripianato quella perdita, rinviando invece – come consentito dalla predetta norma – l’ulteriore deficit del 2020. Questo consente di evitare lo scioglimento della società, ripristinando la continuità aziendale secondo il codice civile, ma in sostanza fa trovare nell’acqua alta Tedesco e i suoi: il patrimonio netto della Csp resta infatti negativo più o meno per un milione, avendo perso l’azienda circa altri 2 milioni nel 2020 ed avendo a questo punto il Pincio comunque conferito altri 3 milioni di euro, tra mezzi e soldi, a una società che resta al momento non finanziabile da nessuno.
Ieri mattina, infatti, probabilmente per non assumersi da solo tutta la responsabilità di quanto sta facendo, Tedesco ha chiamato attorno a sé tutta la giunta, deliberando una manovra su Csp che in realtà avrebbe dovuto seguire gli indirizzi già espressi dal Consiglio Comunale, che erano quelli di conferire mezzi, immobili e soldi per un totale stimato di 5,3 milioni. Nel decidere di conferire solo 3 milioni di euro (500.000 cash e 2,5 milioni come valore di 12 autobus e 17 autocompattatori) la Giunta ha preso atto del diniego della Banca del Fucino ad accordare il finanziamento.
A questo punto, sono inevitabili due considerazioni: la prima, se – come ritenuto da qualcuno in maggioranza – il finanziamento fosse stato condizione necessaria per ricapitalizzare l’azienda (al contrario di quanto sempre asserito da Grasso), al punto da inserire nella delibera 78 il famigerato emendamento Perello, oggi Tedesco e i suoi sarebbero dovuti tornare in Consiglio per revocare la 78 e sciogliere la società.
Avendo deciso diversamente, evidentemente sulla Csp qualcuno sta giocando una partita diversa. Secondo: perché a questo punto non procedere con tutta la ricapitalizzazione come previsto dalla delibera di Consiglio, ma confe
rendo comunque 3 milioni di beni e soldi pubblici, insufficienti, rispetto a quanto previsto in delibera, a ripristinare la “bancabilità” dell’azienda, ragion per cui – probabilmente – già la scorsa settimana la Banca del Fucino si era ritirata?
E perché a questo proposito esporsi a una figura barbina nei confronti della capogruppo della Svolta Fabia Attig (se ne parla in un altro servizio, ndr), accusata di fare terrorismo psicologico e congetture circa il mancato finanziamento della banca, quando addirittura ieri mattina è stata formalmente la Giunta nella delibera 29 a prendere atto del diniego ricevuto da Csp da parte dell’istituto di credito?
Chi è il regista di questi svarioni continui per il Sindaco e tutta la maggioranza?
Solo rispondendo a questi interrogativi si capirà quale potrà essere il reale futuro di Csp, ma anche della stessa amministrazione Tedesco. Che comunque tra meno di due mesi sarà chiamata a intervenire nuovamente, visto che l’azienda continua a perdere. E allora potrebbero non essere più sufficienti nemmeno gli immobili previsti dalla delibera 78, senza contare che da subito Csp dovrà dotarsi di un nuovo piano di ristrutturazione aziendale, non essendo più valido quello alla base della delibera stessa.
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