Giornata difficile domenica nel nosocomio etrusco. Il direttore Pellicciotti: “Evento straordinario” ospedale Assembramenti al reparto vaccini: il maltempo all’origine dei disagi
TARQUINIA – Qualcosa non ha funzionato domenica mattina presso il reparto vaccini dell’ospedale di Tarquinia. A segnalarlo un utente anonimo che si è recato presso il nosocomio etrusco per essere sottoposto alla dose prevista per gli over 80. Nel pieno della mattinata, poco prima delle undici, il corridoio del reparto è infatti apparso affollato, tra anziani in attesa della somministrazione della dose vaccinale e parenti accompagnatori. Un assembramento che non dovrebbe verificarsi in ospedale, alla luce anche del fatto che nella piattaforma regionale vengono dati appuntamenti con orari specifici, distanziati di 15 minuti gli uni dagli altri, per evitare che si creino sovrapposizioni. Ma evidentemente quella di domenica, all’ospedale di Tarquinia, non è stata una giornata come le altre. In effetti, come spiega anche il direttore sanitario Antonio Pellicciotti, “si è vissuto un problema oggettivo che ha complicato la situazione più del solito”. Venerdì, come segnala lo stesso utente anonimo, i pazienti con appuntamento per domenica sono stati invitati mediante apposita telefonata dell’infermiera del reparto ad anticipare gli orari di arrivo: “Ciò – spiegano dall’ufficio comunicazione della Asl di Viterbo – in ragione del fatto che era prevista un’allerta meteo. Nell’intento proprio di evitare disagi ai pazienti e addirittura di scongiurare che non riuscissero a raggiungere il punto somministrazione, trattandosi di utenti perlopiù provenienti da altri paesi, abbiamo ritenuto di far anticipare gli orari. Evidentemente un tentativo di evitare disagi che si è poi trasformato nel suo opposto”. E in effetti, il resto lo hanno fatto proprio i pazienti in attesa di somministrazione del vaccino che, dimenticando ogni regola, si sono assembrati lungo il corridoio. “Una questione di poco tempo – tiene a sottolineare il direttore sanitario Antonio Pellicciotti – Come sempre infatti erano presenti sul posto i volontari della Protezione civile e della Croce rossa che sono poi intervenuti per ristabilire l’ordine”.
“Del resto – non nasconde il dottor Pellicciotti – le strutture, al di là del caso eccezionale che nella normalità quotidiana non accade, sono comunque limitate. Noi ogni giorno cerchiamo di fare del nostro meglio, ma è chiaro che oggi purtroppo ci troviamo a fare i conti anche con gli errori di una politica sanitaria sbagliata nei decenni passati. Basti tenere presente che noi attualmente viaggiamo sulle 102 somministrazioni al giorno, più i parenti accompagnatori: parliamo di una gestione di numeri importanti in una struttura con degli spazi misurati. Spiace soprattutto dover sentire, a fronte di tanti che nella quotidianità ci chiamano eroi, utenti che invece cercano l’occasione per stigmatizzare episodi del tutto eccezionali”.