«Tidei ricomincia a sfornare ordinanze. È in fibrillazione per la zona rossa»
SANTA MARINELLA – “Il Sindaco Tidei, confonde gli assembramenti con i luoghi pubblici. Con una coincidenza diabolica, negli stessi giorni in cui lo scorso anno passava dalla sufficienza rispetto al virus alla tirannide sanitaria, anche quest’anno inizia ad inibire l’accesso a zone della città”. Questa la denuncia del Centro Studi Aurhelio che contesta le decisioni del sindaco di chiudere Piazza dell’Unità d’Italia. “Confondendo colpevolmente – prosegue il Centro Studi – la necessità di prevenire assembramenti con la prevenzione e la repressione, con l’impedire di accedere a delle belle e ampie zone di Santa Marinella. La situazione di degrado e pericolosità, alla quale è stata abbandonata la zona di Caccia Riserva, dove insiste Piazza dell’Unità d’Italia, non appartiene ad oggi. Sono diversi anni che sollecitiamo un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine e soprattutto una maggiore cura sia dell’arredo urbano che della manutenzione del verde. Così, oggi, da una parte ci troviamo un gruppo politico della maggioranza che parla di verde e arredo urbano con zone di Santa Marinella che sembrano le peggiori periferie metropolitane e dall’altra un Sindaco che, non contento delle prodezze dello scorso anno, ricomincia a sfornare ordinanze, in fibrillazione per la zona rossa. Capiamo che forse il colore lo ecciti oltremisura ma, è il caso di dare priorità al ripristino e al controllo della bellezza di certi luoghi, sporchi, degradati e privi di arredo urbano e di evitare ulteriori vessazioni da sceriffo di Nottingham”. “Soprattutto – conclude la nota – in previsione di una estate che sarà problematica, per una stima di presenze che sfiora le 100mila unità ma non per merito suo”.