Alla Polizia hanno detto che R.R. e S.D.G. sapevano dell’esplosivo Arsenale in cantina: gli operai inchiodano gli arrestati
CIVITAVECCHIA – Avrebbe potuto causare danni inenarrabile l’esplosivo sequestrato dalla Polizia ieri mattina nel corso di una brillante operazione partita da Fiumicino e condotta dal commissariato locale diretto dal dottor Catello Somma. Danni incalcolabili se la situazione fosse sfuggita di mano. Circa sessanta chili di candelotti di gelatina esplosiva nascosti in uno scantinato di via Guglielmo Manzi, detenuti in due casse insieme a ottocento detonatori di vario tipo, una bomba a mano priva di accenditore, alcuni manufatti artigianali e materiale vario per preparazione e brillamento esplodenti, spezzoni di miccia e altro. Roba che non è facilmente reperibile e che arriverebbe proprio da Fiumicino, secondo gli inquirenti, da quella villetta in cui non molto tempo fa gli agenti hanno rinvenuto altro materiale esplosivo, utile allo sbancamento subacqueo. Un grande lavoro di intelligence per i poliziotti, supportati da quelli del commissariato di Civitavecchia, che ha permesso di individuare e arrestatre i detentori di quel pericoloso arsenale. Blitz a colpo sicuro quello coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia Roberto Savelli, seppure è stato necessario l’impiego dei cani antiesplosivo per scovare alcune micce con innesco nascoste in via Guglielmo Manzi.
Arrestati un civitavecchiese (S.D.G. di 59 anni), legato a una società che si occupa di lavori subacquei e un tarantino (R.R. di 47anni), entrambi con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplosivo.
A quanto pare S.D.G. avrebbe ammesso di aver prelevato, con l’aiuto di quattro collaboratori, parte di materiale per uso nautico/cantieristico, afferente la sua attività di lavoro subacqueo, presso una abitazione di Fiumicino, specificando di non essere a conoscenza se tra i beni ritirati ci fosse dell’esplosivo.
Le contraddizioni sono sorte quando la Polizia ha ascoltato anche alcuni dipendenti della società: tra loro, qualcuno avrebbe riferito di sapere dell’esplosivo, tanto che all’atto del ritiro del materiale a Fiumiciuno, spaventati, erano stati rassicurati dai titolari che non ci sarebbero stati rischi nel trasporto.
A seguito di una perquisizione eseguita in casa di S.D.G., gli agenti hanno rinvenuto 628 cartucce di vario calibro e kg. 2,400 di polvere da sparo, detenuto in quantità eccedente rispetto a quello consentito al 59enne, titolare di autorizzazione per collezioni di armi e porto di fucile uso caccia. Le armi (trentanove tra pistole e fucili) e le munizioni detenute dall’uomo, sono state ritirate cautelarmente. In programma per domani mattina l’udienza di convalida. Investigatori al lavoro per capire nel dettaglio l’utilizzo che gli arrestati avrebbero fatto del pericoloso materiale sequestrato.