Convalidato l’arresto solo per la detenzione di esplosivi Tornano in libertà i due soci
CIVITAVECCHIA – È stato convalidato l’arresto per il 59enne S.D.G ed il 47enne R.R. soci di una società che si occupa di lavori di subacquea, in manette giovedì mattina al termine di una operazione condotta dalla Polizia di Fiumicino e da quella di Civitavecchia. Ieri mattina, infatti, si è svolta l’udienza davanti al giudice Francesca Romana Maellaro che ha convalidato l’arresto soltanto per uno dei capi di imputazione, quello relativo alla detenzione degli esplosivi rinvenuti all’interno di uno scantinato di via Guglielmo Manzi, nella disponibilità di uno dei due uomini. Per la detenzione di armi e munizioni, invece, gli atti sono stati rimandati al pubblico ministero come reato contravvenzionale.
I due soci, però, sono tornati in libertà. Il pm Roberto Savelli infatti, non ha chiesto per loro alcuna misura cautelare. Il difensore dei due, l’avvocato Paolo Tagliaferri, si è quindi opposto alla celebrazione della direttissima «in presenza di un vizio di forma – ha spiegato – rappresentato dalla mancanza di una perizia iniziale sul materiale tecnico rinvenuto». Tanto che il processo prenderà il via, in forma dibattimentale, il 22 novembre prossimo, con l’avvocato Tagliaferri che ha già anticipato di volersi avvalere di un super perito per chiarire le caratteristiche del materiale sequestrato – 60 kg di candelotti di gelatina esplosiva come spiegato dagli inquirenti – e la presunta pericolosità.
«Siamo certi che, pian piano, l’intera vicenda sarà chiarita – ha commentato l’avvocato Tagliaferri – sono abituato a leggere le carte e a cercare di non dare mai per scontato nulla. Il rinvio al 22 novembre ci consentirà di approfondire ogni singolo aspetto grazie anche alla nomina di un super consulente in materia di armi ed esplosivi. Avremmo preferito sicuramente, sin dall’inizio, un rito ordinario e meno sensazionalismo ma ormai, così le cose, dobbiamo lavorare al meglio delle nostre possibilità per far emergere la verità. Sono fiducioso per due persone oneste come i miei assistiti, incensurati – ha concluso l’avvocato – trovatisi in questa situazione solo per aver fatto un’opera di bene».
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