L’ALLARME Il presidente di Area Pmi Sergio Protopapa sulla questione delle palestre e centri fitness ”Nel litorale il 30% ha deciso di chiudere, se non si riaprirà a giorni i titolari saranno sommersi da debiti e prestiti”
Il via libera del Governo alla riapertura delle palestre e centri fitness è previsto dopo il 20 aprile. Una data che a molti non servirà, poiché dopo i tanti divieti, tanti gestori di centri sportivi hanno deciso di chiudere i battenti, ricoperti da debiti e tasse. Sul litorale romano, infatti, almeno il 30% delle palestre ha cessato di vivere, un dato che fa riflettere e miete vittime del lavoro con il Covid-19.
«È una situazione paradossale – spiega il presidente di Area Pmi Sergio Protopapa – ora che il Governo sta decidendo di riaprire a giorni, è troppo tardi. I titolari di palestre, indebitati con affitti, canoni e tasse, non riescono ad andare avanti. Stanno chiudendo centri importanti, molto titolati e con le spalle ben coperte, pensate cosa possa succedere alla piccola società famigliare di un piccolo centro della provincia. Ci sono persone che hanno chiesto prestiti, facendosi ipotecare casa. Non è sostenibile una situazione del genere, a questi imprenditori non sono arrivati sostegni e benefici, sono gli unici a pagare».
La chiusura di molte palestre, soprattutto nei piccoli centri, metterà a disagio gli sportivi che dovranno percorrere chilometri per praticare sport.
«Sì, c’è anche questo problema, nel caso della provincia di Roma se chiuderanno le strutture il disagio sarà a discapito di chi le frequentava – continua Protopapa – lo sport è benessere mentale e fisico, è un veicolo per la crescita sotto ogni punto di vista. E i giovani non possono privarsene. Ecco, speriamo che la riapertura avvenga a giorni, altrimenti sarà impossibile ritrovare la palestra sotto casa».