Pandemia, Giorgia Pusceddu: “Si è perso il concetto di equità”
TARQUINIA – “A chi i ristori e a chi no, a chi il vaccino prima e a chi dopo, chi può essere aperto e chi deve stare chiuso, chi si arricchisce e chi si impoverisce”.
La giovane tarquiniese Giorgia Pusceddu interpreta così la situazione che stanno vivendo molte attività economiche del paese alle prese con una pandemia che rischia di accentuare “ingiustizia e disuguaglianza”. Questo almeno appare alle giovani generazioni alla quale si ispira Giorgia.
“È questa probabilmente l’unica verità che emerge, giunti (speriamo!) quasi alla fine di questa assurda storia dell’emergenza Coronavirus. Dalla follia del potere che, con il braccio più parziale e spregiudicato che si sia mai visto, concede o toglie a chi vuole, in barba alle più basilari regole di democrazia, creando così ogni giorno evidenti disuguaglianze e ingiustizie, che prima o poi metteranno a rischio l’equilibrio sociale italiano. In questo marasma assoluto, gli imprenditori e i lavoratori dell’accoglienza sembrano i più colpiti; ma probabilmente non è così: ci sono categorie alle quali non è stato neanche concesso di parlare, alcune che invece sono state completamente spazzate via, mentre altre sono state garantite ed incentivate. Ma dove è finito il concetto di equità? Un susseguirsi di imposizioni sballate che giorno dopo giorno danno, sempre più, la convinzione che il governo dell’incompetenza e della prepotenza regni oramai sovrano. Noi giovani vediamo questa “commedia” da spettatori inermi ogni giorno, guardando la tv, leggendo sui social ed ascoltando i commenti di chi si lamenta di tutto ciò, e non ci domandiamo neanche più se valga la pena combattere per qualcosa”.
“Forse è questo il vero virus che ha “iniettato” l’emergenza Covid nelle nostre teste: la totale apatia nel voler combattere per dei valori e dei principi politici e sociali. Questa emergenza infatti ci ha fatto capire che, a chi ha in mano il potere, incompetente o intelligente che sia, tutto è consentito senza poi pagarne le conseguenze, laddove quanto deciso comporti un danno per qualcuno o qualcosa. Noi giovani cominciamo solo ora a domandarci se sia corretto che i nostri nonni prima, e i genitori poi, abbiano combattuto tanto per più giustizia e uguaglianza, per ottenere alla fine più ingiustizia e più disuguaglianza”.