«Stalli blu, per consentire la rotazione occorre individuare alcuni posti ove non sono validi gli abbonamenti»
SANTA MARINELLA – «Sono giorni che non si parla d’altro e cioè della prossima creazione dei cosiddetti stalli blu, ma oltre a una delibera di giunta che ne stabilisce la creazione con affidamento alla Multiservizi, tutto il resto si limita a chiacchiere e supposizioni su come verranno poi gestite nella pratica». Il commento è dell’esponente FdI, Ilaria Fantozzi. «Si parla di abbonamenti a residenti a pendolari, di tariffa forse di un euro l’ora, con un tot di minuti gratuito, di necessità di rotazione delle auto parcheggiate per consentire, in alcuni punti critici quali il centro della città, la fruizione più generalizzata, ma è solo parlare, di scritto nulla. Può essere che se ne sia parlato tra consiglieri, nelle commissioni, ma come noto il nostro partito non ha eletti nelle liste di Fratelli d’Italia. Premesso che di massima siamo d’accordo con la creazione del parcheggio a pagamento, dobbiamo però sollevare alcune contestazioni sempre indirizzate ai si dice. La rotazione delle auto in sosta doveva già esserci in centro, è zona disco, mai visto nessuno a controllare. Non vi sarà alcuna rotazione se verranno accettati in tutti gli stalli gli abbonamenti residenti, pendolari o altro. Per ottenere il risultato della rotazione occorre individuare alcuni posti ove non sono validi gli abbonamenti, ma solo il pagamento, anche a tagli piccoli di 15 minuti, per consentire di fare un bancomat o entrare in un negozio. Se così non sarà, il tutto si traduce effettivamente in una tassa sui consumatori e non in un reale beneficio. Siamo invece molto sorpresi di come gli europeisti militanti, dimenticando che grazie ai vincoli di bilancio imposti da Bruxelles, le pubbliche amministrazioni debbano procurarsi con tutti i mezzi leciti dei nuovi introiti per far quadrare i conti, diventino improvvisamente sovranisti quando si tocca il loro portafogli. Vero che noi tendenzialmente siamo sovranisti, ma si deve dare atto che accettiamo di essere in Europa e conseguentemente accettiamo anche tutte le imposizioni, giuste o sbagliate che siano».