LaTraiano onlus lancia l’allarme: coinvolta una decina di associazioni Stegher, si va verso lo sfratto
L’allarme era già scattato nei mesi scorsi, ma oggi il tempo stringe ed il rischio di trovarsi senza un tetto diventa sempre più concreto. Le associazioni che in questi anni hanno svolto la loro attività all’interno della ex caserma Stegher sono sul punto di restare in mezzo ad una strada. Uno sfratto dietro l’angolo e nessuna alternativa all’orizzonte. Ad oggi – salvo una proroga al 31 maggio che non risolve il problema – le associazioni dovranno lasciare la sede entro il 30 aprile: l’Agenzia del Demanio, come da accordi con il Pincio, dovrebbe tornare in possesso dell’edificio per poi trasferirci, dopo adeguata ristrutturazione, alcuni uffici cittadini come l’Agenzia delle Entrate e la Conservatoria dei Registri Immobiliari. Una decina le realtà che avrebbero bisogno di una nuova sede. E le esigenze sono diverse. Ci sono gli scout, c’è la banda di interesse comunale “Ponchielli” diretta dal maestro Dario Feoli e c’è l’associazione artistico culturale Traiano onlus. Arriva proprio da quest’ultima un appello, rivolto alle istituzioni, per trovare un’alternativa, almeno per tamponare l’emergenza. Già ad agosto si iniziò a paventare l’ipotesi sfratto, con il primo ultimatum al 31 dicembre. Poi la proroga chiesta del Pincio. L’assessore Roscioni, insieme all’ufficio Patrimonio, si era messo al lavoro per reperire dei locali, ma ad oggi non ci sono novità. «Si va allo sgombero di un luogo culturale aggregativo e sociale di notevole portata – hanno sottolineato Laura Rietti e Renato Cervellin della Traiano onlus – è la fine di un percorso che, oltre ad essere stato per più di un ventennio assai fecondo sul piano culturale, lo è stato anche sul lato umano, quale sostegno morale, sociale e aggregativo. La nostra associazione viveva con le proprie forze con modiche spese di sostentamento senza mai pressare organi pubblici o enti privati con richieste inusuali». Dal 1999-2000, con l’amministrazione Tidei, l’associazione ha fatto ingresso alla Stegher: oggi sta regalando a caserme e istituzioni parte della ricca produzione di questi anni. C’è amarezza anche nelle parole del maestro Feoli, consapevole della difficoltà di trovare uno spazio da destinare ad una banda tra l’altro di interesse comunale, che conta 47 componenti, oltre a tutte le persone e ragazzi che frequentano i corsi. «Capiamo che l’emergenza sanitaria ha rallentato tutto – ha spiegato – speriamo di trovare una soluzione. Certo è un problema che non è mai stato affrontato adeguatamente nel corso degli anni».
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