Dem e “Tolfa cambia” intervengono sul rinvio a giudizio del sindaco Luigi Landi Coop e appalti. Il Pd: «La prescrizione non e’ assoluzione»
TOLFA – ”Il sindaco di Tolfa rinviato a giudizio per corruzione: la prescrizione non è innocenza”. Ad esprimersi così il PD di Tolfa e il gruppo consigliare di opposizione ”Tolfa cambia” in merito “alle notizie riportate dalla stampa sul rinvio a giudizio del sindaco Luigi Landi, dell’allora vicesindaco Mauro Folli e di altri esponenti del centrodestra locale”. I democrat di Tolfa nel loro intervento scrivono: “Crediamo che il punto non sia se c’è o no prescrizione, il punto è che un giudice basandosi sulle prove raccolte ha deciso che è fondata l’accusa avanzata della procura per i reati di corruzione e altro di poco edificante per amministratori e politici a cui abbiamo affidato il nostro paese. Il rinvio non è colpevolezza, ma soprattutto la prescrizione non è assoluzione. I reati ipotizzati sono molto gravi e riguardano appalti pubblici tra i quali la mensa scolastica e la mensa della Rsa Quinta Stella, quindi consumati a danno della qualità del servizi ai più indifesi, e questo è sinceramente inaccettabile. Questi atti riguardano una politica desumibilmente basata sul clientelismo, sulle raccomandazioni, sulla gestione della cosa pubblica in maniera arbitraria, che ha condizionato e condiziona da anni la vita dei cittadini”.
Il gruppo del PD poi rilancia: “Se sono così sicuri della non colpevolezza rinuncino alla prescrizione e facciano pronunciare i giudici sulla loro estraneità ai fatti contestati: ciò significherebbe avere amministratori nella migliore delle ipotesi distratti o negligenti, ma non irrispettosi della legge”.
La segretaria del PD di Tolfa chiede: “Vorremmo sapere dove sono ora le destre e taluni giornalai che si sono assunti a moralizzatori recentemente e, tengo a precisare, non sulla base di atti processuali come in questo caso. Vorremmo sapere se qualcuno ha chiesto di che colore politico sono i sindaci e gli amministratori dei comuni coinvolti, se si sono chiesti se i presunti raccomandati abbiano una tessera di partito… forse perché non si parla di PD è meno interessante o meno immorale”.
Gli esponenti del PD di Tolfa poi rimarcano: “Il sindaco e gli amministratori coinvolti dovrebbero per dignità dare le dimissioni e non presentarsi più sulla scena politica tolfetana e non perché non siamo abbastanza garantisti, ma perché la prescrizione senza un processo lascerebbe un ombra e un dubbio sull’immagine del nostro Comune e poi perché il rinvio a giudizio non è che la punta dell’ iceberg”.
Gli esponenti del PD collinare poi concludono evidenziando: “I ”disastri” urbanistici (convento cappuccini, case popolari, palazzi sequestrati…); la mancanza del rispetto delle procedure più basilari, come i permessi non richiesti alla soprintendenza; appalti di servizi pubblici per i quali sono stati stanziati pochissimi euro a discapito dei lavoratori; la superficialità con cui ci si approccia alla cosa pubblica; l’assenteismo; il non rispetto del regolamento comunale che fa trovare costantemente i consiglieri senza atti prima del consiglio; i consigli convocati alle 8 di mattina con i soldi dei cittadini che devono ripagare la giornata lavorativa ai consiglieri; le mascherine fantasma figlie di scelte politiche che hanno lasciato campo libero e libero arbitrio a certi personaggi; e tanti altri problemi con cui noi consiglieri e tutti i cittadini di Tolfa dobbiamo fare i conti ogni giorno. Tutto questo non può essere compensato come sempre, da quei 3 o 4 lavoretti per rifare le strade a 3 mesi dalle elezioni”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA