ORRORE NELLA RSA SANTA MARINELLA Intercettazioni e videocamere avrebbero portato alla luce gravi reati Anziani legati al letto, picchiati e lasciati sporchi
SANTA MARINELLA – Orrore nella Rsa Santa Marinella, la struttura per anziani adiacente il supermercato Elite lungo la via Aurelia. La struttura, oggi sotto una nuova gestione, è stata oggetto di una lunga indagine dei Carabinieri dopo alcune denunce presentate negli anni passati dai parenti degli ospiti che lamentavano maltrattamenti agli anziani.
Nell’indagine i militari hanno utilizzato videocamere e sistemi di intercettazione che avrebbero portato alla luce una lunga serie di reati commessi dal personale dipendente, tanto da indagare 17 lavoratori, tra infermieri e operatori socio sanitari, per maltrattamenti, sequestro di persona e falso. Nella giornata di ieri i Carabinieri di Civitavecchia hanno proceduto, su delega della locale Procura della Repubblica (pm Federica Materazzo), alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari e contestuale elezione di domicilio nei confronti di 17 persone, per la gran parte di Civitavecchia, ma anche di Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella, indagate a vario titolo per i reati di maltrattamenti in famiglia in base all’art. 572 co.2 c.p., sequestro di persona art. 605 c.p. e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici art. 479 c.p., tutti infermieri e operatori socio sanitari della Rsa Santa Marinella all’epoca dei fatti contestati (2018/2019); oggi la gran parte non sarebbero infatti più impiegati nella struttura, peraltro accreditata presso la Regione Lazio, che ospita una cinquantina di anziani.
L’attività è scaturita dalla denuncia presentata presso il comando stazione, dai famigliari di un degente. A seguito dalla denuncia, i militari della stazione competente e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia, dopo aver attenzionato le attività all’interno della struttura, hanno sequestrato e analizzato le cartelle cliniche dei pazienti.
Le investigazioni svolte avrebbero permesso di accertare che gli indagati erano soliti lasciare gli anziani in stato di abbandono all’interno della sala ricreazione e delle camere di degenza, in particolare li lasciavano per diverse ore con i pannoloni sporchi, senza cambiarli, alimentavano gli ospiti con l’uso di siringhe contenenti cibo frullato che veniva spinto con violenza nella loro bocca quasi fino a farli soffocare, somministravano agli anziani benzodiazepine e antipsicotici al di fuori delle prescrizioni mediche, li tenevano legati ai letti immobilizzandoli con le lenzuola, li umiliavano con frasi offensive e derisorie e, in taluni casi, li percuotevano costringendoli a condizioni di vita penose.
Diventa quindi indispensabile, dopo questo ennesimo presunto caso di vessazione e violenze verso persone deboli e indifese, far approvare dal Parlamento un decreto legge che obblighi le strutture sanitarie assistenziali e le scuole materne a essere sottoposte alla videosorveglianza 24 ore su 24 per prevenire questo genere di reati.
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Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che “nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna”.