CONCORSO DI ALLUMIERE Misura restrittiva concessa dal Gip Coniglio su richiesta del pm Gentile Divieto di dimora a Tolfa e Ladispoli per il presidente della commissione
ALLUMIERE – Divieto di dimora nei comuni di Tolfa e Ladispoli per Andrea Mori, presidente della commissione del “concorsone” del comune di Allumiere per istruttori amministrativi svoltosi tra maggio e dicembre 2020, finito al centro della ormai nota inchiesta inchiesta della procura della Repubblica di Civitavecchia, di cui è titolare il pm Alessandro Gentile.
Ad eseguire la misura cautelare sono stati ieri mattina i Carabinieri della compagnia di Civitavecchia, comandata dal maggiore Marco Belilli. Mori è indagato per rivelazione di segreti d’ufficio.
In particolare, secondo l’accusa, il presidente della commissione avrebbe rivelato le domande del test di preselezione ad alcuni candidati, risultati poi idonei ed assunti in altri enti che hanno attinto alla graduatoria del Comune di Allumiere.
Il divieto di dimora nei due comuni deriva dal fatto che Mori sia dipendente del Comune di Tolfa, con incarichi per alcune ore settimanali anche presso il Comune di Ladispoli.
La misura non ha invece interessato Allumiere in quanto Mori ha già cessato gli incarichi svolti al Comune che ha bandito il concorso.
La notifica della misura richiesta dal pubblico ministero e concessa dal Gip dottor Giuseppe Coniglio è arrivata dopo che nei giorni scorsi allo stesso Mori, alle altre 3 persone attualmente iscritte nel registro degli indagati (i due componenti della commissione di concorso presieduta da Mori, ed il sindaco di Allumiere Antonio Pasquini) e a una trentina di candidati poi risultati idonei, erano stati sequestrati contemporaneamente i telefoni cellulari.
Si tratterebbe di tutte le persone che dai tabulati telefonici erano risultate aver avuto contatti con Mori nel periodo precedente la preselezione o le prove di concorso vere e proprie.
Dalla copia forense dei dati contenuti sui telefoni, sui profili cloud, sui backup o che sono stati cancellati (in particolare chat di whatsapp o altre app di messaggistica) gli inquirenti sperano di rinvenire altri elementi utili alle indagini.
Al momento, le accuse nei confronti di Mori si baserebbero soprattutto sulle dichiarazioni rilasciate ai Carabinieri da un paio di partecipanti al concorso, poi assunti, e sull’esposto di una candidata risultata idonea ma ancora non chiamata dagli enti che nel frattempo hanno stipulato una convenzione con Allumiere, scorrendo la graduatoria e – a quanto pare – saltando la donna che per questo avrebbe presentato l’esposto da cui è partita l’indagine.
Il legale di Mori, avvocato Andrea Miroli, per il momento, in attesa di avere copia degli atti a disposizione, non ha rilasciato alcun commento sulla vicenda.
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