Molto partecipati i solenni festeggiamenti che si sono svolti a tolfa Celebrata la Madonna della Sughera
TOLFA – Molto partecipati come ogni anno i solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Sughera di Tolfa che si sono svolti sabato scorso nella cittadina collinare e sono stati presieduti dal parrocodon Giovanni Demeterca. Durante l’omelia della messa proprio il parroco don Giovanni ha evidenziato: “La Madonna della Sughera, dopo tanti secoli dalla sua prima apparizione, avvenuta nel 1501, continua a parlare di sé, e lo fa attraverso la testimonianza di fede del popolo tolfetano, dei cacciatori e anche grazie a qualche pubblicazione di carattere storico che la riguarda”. Alla cerimonia religiosa erano presenti i cacciatori di Tolfa e i membri del Rione della Sughera che hanno deposto una corona di fiori ai piedi della Madonna come manifestazione dei amore a Maria, di fiducia filiale in lei e come impegno di imitare la sua vita. Il parroco, parlando della ricorrenza mariana, si è soffermato sul messaggio di grande attualità che la Madonna della Sughera ha voluto affidare a due cacciatori, cioè “di perseverare nella fede e di rimanere fedeli alla propria vocazione cristiana. La fede non ci aiuta a risolvere le nostre difficoltà ma ad affrontarle”. “La Madonna della Sughera – ha pregato don Giovanni – ci aiuti ad accogliere l’amore di Dio che libera da ogni presunzione di pensare di salvarci da soli e da ogni giudizio negativo sugli altri, donandoci uno sguardo materno di tenerezza e bontà, invitandoci a vivere una vita piena, impegnata e salvata da ogni vuoto ed inerzia”. Il parroco ha poi posto l’accento sul fatto che “Per la Madonna l’amore è la misura della fede e la fede è l’anima dell’amore, in altre parole non possiamo separare la vita religiosa, la vita di pietà dal servizio ai fratelli. Non possiamo dividere la preghiera, l’incontro con Dio nei sacramenti, dall’ascolto dell’altro, dalla prossimità alla sua vita, specialmente alle sue ferite. Lo sguardo di Maria Santissima della Sughera permette di scorgere due volti: quello di Gesù che tiene in braccio e quello del fratello a cui tende la mano per soccorrerlo”.