Terremoto nel centro Italia: la Protezione civile di Civitavecchia torna ad Amatrice
CIVITAVECCHIA – Cinque anni fa il terremoto del centro Italia: erano le 3.36 del 24 agosto 2016 quando una scossa di magnitudo 6.0 devasta il borgo di Amatrice e altri 140 comuni fino a coinvolgere 600 mila persone. Si sono contate 304 vittime, 299 delle quali morte sotto le macerie e quattro nei mesi successivi per traumi riconducibili al sisma. E ancora circa 400 i feriti, 41 mila gli sfollati tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.
E Civitavecchia, anche in quel caso, ha dimostrato il suo grande cuore, inviando da subito i suoi volontari, e rendendosi protagonista della solidarietà nelle settimane successive.
Nei giorni scorsi la Protezione Civile guidata da Valentino Arillo si è recata nuovamente ad Amatrice, insieme anche a nuovi volontari e a quelli del Servizio Civile Universale “affinché – spiega ariello – capissero il perché bisogna fare volontariato ed addestrarsi per essere pronti alla chiamata. Un incontro obbligato con quella Amatrice che ci ha lasciato ancora una volta il segno nei nostri cuori, incontrare ed abbracciare il signor Franco ed i suoi figli, essere riconosciuti dalle persone a cui abbiamo dato sollievo avvicinandosi per salutarci e ringraziare, ci ha riempito i cuori, con la consapevolezza che la missione giornaliera della Protezione Civile di Civitavecchia è giusta. Porto i saluti ed i ringraziamenti ai civitavecchiesi degli amatriciani e dell’ex sindaco Sergio Pirozzi che ci ha incontrato ed appena ci siamo visti non è mancato l’abbraccio e l’emozione e con la voce tremante ancora ha sussurrato grazie di tutto, ma ovviamente non era diretto solo a me, ma è il messaggio che devo in questo giorno portare ai civitavecchiesi e a quanti ci hanno aiutato”.
E dopo cinque anni, oggi lo stesso Arillo ricorda quel giorno “quando la terra tremò ancora una volta, quando ancora una volta – ha aggiunto – siamo partiti subito con le unità cinofile ed attivato la macchina dei soccorsi. Non posso non pensare alle 304 vittime, tra cui i figli del nostro volontario Carlo, non posso non pensare alla professionalità dei volontari che hanno operato in quell’area, non posso non ringraziare chi insieme a noi si attivò per la solidarietà a quella popolazione, a chi ancora oggi è vicino alla Protezione Civile sostenendo il nostro operato”.
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