Emergenza Focene: «Se pioverà molto pronti a venire a dormire con i materassi in Comune» Allagamenti, erosione, esondazione: residenti di Mare Nostrum in balìa dell’acqua
FIUMICINO – «Speriamo che non piova».
Questo è il detto che si ripetono da anni i cittadini di Focene per farsi coraggio, in particolare, i residenti di Mare Nostrum che, alla prima pioggia abbondante, devono fare i conti con allagamenti che li imprigionano nelle case, il rischio erosione ed esondazione.
Già, perché passano gli anni ma la situazione è sempre la stessa e, ogni volta che piove, i residenti sono invasi dall’acqua che arriva non solo dalla pioggia, ma anche dal mare e dal fiume che sfocia alle Dune: i giardini e le strade diventano delle piscine che si riempiono di detriti, si intasano i tombini e uscire di casa diventa impossibile: «Qui abitano delle delle donne incinta e degli anziani – racconta Antonella Gaglioli di Emergenza Focene – che vivono con la paura costante di restare prigionieri di casa propria: in caso di qualsiasi emergenza, con le strade allagate l’ambulanza non riuscirà mai a venire a prenderli. Aspettiamo da anni che qualcuno ci risponda e che intervenga per risolvere questi disagi».
Alla paura degli allagamenti, si aggiunge la critica situazione dell’erosione costiera con il mare che avanza e si fa sempre più minaccioso: «E’ dal 1974 che conviviamo con il rischio esondazione ed il rischio erosione. Eppure, i fatti non sono mai cambiati anzi… Con il sopralluogo effettuato da Regione e Comune il 5 gennaio 2021, venne segnalata l’urgenza di proteggere la riserva naturale di Focene tramite diga soffolta, affermando che l’intervento sarebbe stato fatto entro pochi mesi. Questo intervento noi ancora non lo abbiamo visto. Per agire concretamente aspettano un’ordinanza o aspettano che il mare ci porti via? Nessuno ci mette al corrente dello stato delle cose».
«La lista degli interventi promessi – spiega Antonella – ma mai realizzati è lunga, ma la cosa più grave è la mancanza di una comunicazione efficiente: quando si fa o si progetta un’intervento sul territorio, perché non si rendono pubblici i costi, come sono stati spesi i soldi, tramite documenti e certificazioni ufficiali? Ad esempio, per salvare le nostre dune è stato fatto un lavoro bellissimo, che ora purtroppo non c’è più. Anche qui non ci è dato sapere quali sono stati i costi, come sono stai spesi, la ditta incaricata di eseguire l’opera ecc…»
«Ormai delle chiacchiere non ne possiamo più. Siamo stanchi dell’ennesima ‘passerella’ delle istituzioni che ci raccontano la solita storiella che sappiamo a memoria. Quello che chiediamo è un un documento scritto, un comunicato con allegati i certificati. Se anche quest’ anno verrà giù tantissima pioggia e ci saranno altri allagamenti, siamo pronti a venire a dormire con i materassi in Comune», conclude.