Ben 58 gli imputati al processo scaturito dall’operazione condotta dall’Arma nel 2017 Bad doctor: si va al dibattimento
Si è chiusa con un rinvio a giudizio l’udienza preliminare per il caso “Bad doctor”, operazione condotta nel 2017 dai carabinieri.
Un’udienza che ieri si è svolta in una cornice particolare, quella della sala convegni dell’Autorità di sistema portuale. Le misure anti-Covid da un lato ma soprattutto il numero elevato di parti in causa hanno richiesto infatti un’aula che fosse più capiente rispetto a quelle del tribunale di Civitavecchia.
E così, ieri, Molo Vespucci si è trasformato in un’aula di giustizia, alla presenza di ben 58 imputati, tra i quali i medici Gino Saladini e Giuseppe Di Iorio, difesi rispettivamente dagli avvocati Stefano Bonifazi e Ivar Galioto il primo e Daniele Barbieri e Patrizia Bisozzi l’altro. Poi altri medici, sanitari, avvocati e professionisti, tutti rinviati a giudizio, per fatti compresi tra il 2011 ed il 2015. Tanto che alcuni capi di imputazione sono stati prescritti
Secondo la tesi della Procura professionisti e cittadini indagati avrebbero messo su una macchina ben rodata per organizzare finti incidenti stradali o aggravarne altri effettivamente avvenuti, carte e certificati alla mano, il tutto cercando di frodare le assicurazioni intascando i proventi. E ad essere truffate sarebbero state, sempre secondo le tesi della Procura, alcune tra le maggiori assicurazioni che oggi sono parte civile.
Nel mirino 21 incidenti stradali considerati falsati dagli inquirenti.
Ieri è stata la giornata dedicata alle discussioni e alla decisione del giudice Giuseppe Coniglio che, al termine dell’udienza, dopo la camera di consiglio, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Valentina Zavatto.
Sarà il processo dibattimentale, a questo punto, che prenderà il via con la prima udienza del 22 settembre 2022 davanti al giudice Calevi a dare la possibilità agli imputati di dimostrare la propria estraneità ai fatti, ricostruendo dal proprio punto di vista quanto accaduto, e alla Procura di portare avanti e dimostrare la propria tesi.
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