CROCIERE Segnali incoraggianti dalle previsioni di Risposte Turismo per l’anno in corso Il 2021 chiude con 2,7 milioni di passeggeri
Compagnie che hanno creduto da subito nella ripartenza, come Msc e Costa, confermando Civitavecchia come scalo di riferimento. Altre che hanno inviato nel porto di Roma le loro navi, tornando a riporre la propria fiducia in questo scalo.
È una lenta risalita, quella che vede il settore delle crociere riprendere pian piano i propri spazi, dopo un 2020 di black out. Buio totale, fermo assoluto a causa dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid. Poi la luce che si è riaccesa in fondo al tunnel ed un settore che ha rimodulato le proprie attività, la propria offerta, ma non la propria voglia di rimettersi in moto.
E così nel 2021 l’Italia consoliderà il suo ruolo nel Mediterraneo, chiudendo il 2021 con 11 porti su 20 nella classifica dei primi porti dell’area. Civitavecchia dovrebbe confermare la sua leadership con 550.000 passeggeri movimentati e 280 navi che entro la fine dell’anno scaleranno il porto. Questo secondo le ultime previsioni di Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza del settore, il quadro riferito alle crociere per il 2021.
Si passerà infatti dai 12,3 milioni di passeggeri movimentati tra imbarchi, sbarchi e transiti nel 2019, ai 2,7 milioni previsti per la fine dell’anno: in mezzo un 2020 da dimenticare. Quello che sarebbe dovuto essere l’anno dei record, infatti, con le previsioni che arrivavavo ad impotizzare 13 milioni di crocieristi movimentati, si è chiuso con circa 600mila passeggeri ed un settore messo ko dal lockdown.
Certo, 2,7 milioni di passeggeri movimentati sono poca cosa rispetto al passato, ma se letti in chiave di ripresa, e quindi evidenziando un aumento del 320%, allora sì che si può parlare di segnale più che incoraggiante.
«Nel 2020 la pandemia aveva riportato il traffico crocieristico ai numeri del 1993, la crescita che registriamo per il 2021, sia pure risibile rispetto ai numeri del 2019, va interpretata ed è molto positiva – ha infatti sottolineato Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo – Si tratta di un forte recupero rispetto allo scorso anno, frutto soprattutto di una buona stagione estiva e delle attese sull’intero secondo semestre. Penso che l’anno del recupero sarà il 2024, i più pessimisti dicono 2025, i più ottimisti 2023. In ogni caso, non ci vorrà moltissimo. D’altronde le compagnie non hanno cancellato gli ordini per la costruzione di nuove navi, hanno posticipato i vari, siglando accordi con i cantieri. Anche sul fronte dei porti, i piani economicilegati ad interventi infrastrutturali, strutturali e di promozione sono stati confermati dalle Autorità di sistema».
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