Decisione del primo cittadino della Perla dopo gli atti di violenza perpetrati contro la sede della Cgil a Roma Mozione del sindaco Tidei: Santa Marinella città antifascista
SANTA MARINELLA – Il sindaco Tidei interviene in merito alle violenze che sono state perpetrate contro la sede della Cgil a Roma e condanna l’atto commesso da Forza Nuova di cui chiede lo scioglimento in una mozione presentata al consiglio comunale.
“Il 9 ottobre scorso – dice il sindaco – in occasione di una manifestazione contro l’obbligo del green pass per l’ingresso dei lavoratori nei luoghi di lavoro, nel centro di Roma, per l’intero pomeriggio e fino a tarda sera, soggetti appartenenti a Forza Nuova e ad altre organizzazioni di estrema destra hanno tentato di assaltare le istituzioni dando luogo a duri scontri con la polizia, a numerosi episodi di violenza culminati con il danneggiamento della sede della Cgil, dove alcuni manifestanti hanno fatto irruzione al piano terra, devastando diverse stanze. Si tratta solo dell’ultimo di decine di inquietanti episodi di violenza, verificatisi e intensificatisi negli ultimi anni, riconducibile a partiti e movimenti di estrema destra che si organizzano sui social network per infiltrarsi in manifestazioni organizzate allo scopo di alimentare la tensione sociale e compiere atti di violenza e vandalismo, la gravità delle azioni violente poste in essere da un sedicente gruppo come Forza Nuova e da altre organizzazioni di estrema destra è aumentata dall’evidente matrice fascista di tali azioni, troppo spesso derubricate a gesti di pochi e isolati individui violenti, con la volontà di minimizzare in modo colpevole, ambiguo e irresponsabile l’ispirazione di queste organizzazioni politiche all’eredità del ventennio fascista e l’uso della forza e della violenza come metodo di azione politica in radicale contrapposizione con l’identità antifascista della Costituzione repubblicana”.
“Per questo – continua il Sindaco – ho presentato una mozione al consiglio comunale che impegna l’amministrazione a chiedere al Governo di dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente adottando tutti i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana, a negare qualsiasi richiesta di autorizzazione per manifestazione o altre iniziative sul territorio comunale ai movimenti e associazioni citati in premessa ovvero a movimenti e associazioni a loro riconducibili, perché in contrasto con la legge 20 giugno 1952, n. 645, a segnalare al prefetto la presenza sul territorio comunale di gruppi, movimenti, associazioni riconducibili ad associazioni di chiara ispirazione neofascista che svolgano attività attraverso sedi fisiche ovvero attraverso l’uso dei social network”.
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