La proposta del presidente Cilp Enrico Luciani sul modello delle vaccinazioni «Tamponi, presidio in porto»
Tutto regolare anche in porto, così come era stato preventivato.
Il tasso di vaccinati nello scalo d’altronde è alto, lo avevano già anticipato il presidente della Cpc Patrizio Scilipoti e quello della Cilp Enrico Luciani, parlando di percentuali oltre l’85%. Anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato aveva parlato di Civitavecchia come un modello, con i suoi 10mila vaccinati tra marittimi ed operatori della logistica. Numeri che non hanno fatto preoccupare, quindi, in vista dell’introduzione del green pass obbligatori nei posti di lavoro.
È stato però il presidente della Cilp Enrico Luciani a sottolineare purtroppo, «lo “scaricabarile” delle istituzioni nazionali circa gli oneri che sono ricaduti sulle imprese e sui lavoratori portuali» riferendosi alla questione dei tamponi e del loro pagamento.
« Nonostante ciò, credendo fermamente nell’utilità dei vaccini, ma al contempo rispettando la volontà di quei lavoratori che non vogliono vaccinarsi – ha infatti sottolineato Luciani – confido che venga allestito al più presto un presidio all’interno del nostro porto dove, la Asl locale insieme all’Adsp e all’Usmaf possano effettuare i tamponi rapidi ad un prezzo di costo per non gravare ulteriormente sui lavoratori già provati da questa crisi economica e sociale. Un centro, come già attuato positivamente nel nostro porto per la vaccinazione del personale marittimo che – ha aggiunto Luciani – grazie alla grande e fattivo impegno della Regione Lazio tramite l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato e del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino, hanno proiettato il nostro scalo e la nostra Regione – ha concluso – nell’eccellenza della tutela della salute pubblica e nei luoghi di lavoro».
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